Quando il tenente John Henry Coates morì aveva 24 anni. La mattina del 6 marzo 1945 venne centrato dalla contraerea mentre sorvolava a bassa quota la località di Cavarzere, non lontano da Venezia.
Erano le 6 e 40. Il suo Spitfire precipitò, polverizzandosi in mille pezzi in quel fazzoletto nebbioso di campagna in cui il velivolo sparì, conficcandosi a otto metri di profondità come fosse un dardo appuntito e trascinato dall’elica che, ancora in movimento, scavò nel terreno tagliandolo con le pale.
Le esequie di John — che aveva tre fratelli e tre sorelle e non era sposato — si terranno mercoledì 27 proprio a Cavarzere. Il ministero della Difesa britannico ha deciso di tumularlo nel cimitero militare di Padova, dove riposano altri soldati del Commonwealth caduti in Italia nella prima e nella seconda guerra mondiale.
Se i resti del pilota sono stati ritrovati è merito di quegli «archeologi del cielo» che fanno parte del «Romagna Air Finders», associazione di volontari che impegnano gran parte de loro tempo libero alla ricerca ed al recupero di aerei della seconda guerra mondiale dispersi dopo essere precipitati.