A Napoli sempre più persone preferiscono cremare i defunti. Secondo i dati riferiti, il 55% è favorevole alla cremazione. Peccato che nel capoluogo campano non è in funzione un forno crematorio e le persone sono costrette ad andare a Pontecagnano. Questo servizio extra costa 600 euro, una spesa che ricade sui parenti. Per la verità a Napoli c’è un forno crematorio, ma non è ancora entrato in funzione per colpa della burocrazia. L’impianto di cremazione di Santa Maria del Pianto è un vero e proprio mistero: la prima pietra è stata posata nel 1993, vale a dire 25 anni fa. Ogni volta che cambiava il sindaco veniva posata un’altra pietra, fino ad arrivare all’aprile 2016 quando venne installato “Zeus”, il primo forno dell’impianto di cremazione all’interno del cimitero di Poggioreale. Successivamente dovevano arrivare altri due forni, ma al momento non si sa che fine abbiano fatto. Sulla carta l’impianto ha una potenzialità che supera i 2.000 interventi l’anno e risponde alle normative ambientali più restrittive. All’evento del 2016 partecipò anche il sindaco Luigi De Magistris che fece i soliti proclami a vuoto. “È un grandissimo risultato di civiltà che questa amministrazione ha fortemente voluto superando tantissime difficoltà di vario tipo, da quelle economiche a quelle amministrative, burocratiche e giuridiche”. La gestione dell’impianto di cremazione di Santa Maria del Pianto doveva essere affidata attraverso una gara pubblica che terminava il 30 maggio 2016. Due anni dopo il forno crematorio non è ancora in funzione. Come mai? Manca il collaudo da parte della Provincia di Napoli, ora diventata Città Metropolitana. Indovinate chi è il sindaco? Lo stesso De Magistris. In pratica l’ex magistrato deve chiedere a sé stesso il collaudo del forno crematorio di Santa Maria del Pianto. Ecco svelato il mistero. Il sindaco De Magistris vuole aprire i porti, ma non riesce a garantire i servizi minimi essenziali ai cittadini di Napoli.