A San Giovanni Rotondo l’ultimo saluto all’arcivescovo Michele Castoro morto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Alla fine della Santa Messa, alla quale hanno partecipato autorità civili e militari, il vicario don Stefano Mazzone ha letto il testamento spirituale del prelato e le sue ultime volontà. “Ho amato la Chiesa più della mia vita. Mai potrò riuscire a dire compiutamente il mio grazie al Signore per la luce della maternità ecclesiale. Tutto ciò che ho fatto nel mio ministero pastorale non è stato altro che un modo per ringraziare Dio di quanto mi ha donato attraverso la Chiesa. Quanta immeritata grazia, quanti doni immeritati sono usciti dalla mano del Signore per me. Da parte mia non voglio lasciare questa vita terrena portando rancore per nessuno, e davvero posso dire di non provarne per alcuno. Continuo il mio cammino in nomine Jesu finché Egli vorrà, pronto a servire i miei fratelli sulla terra, ma anche a far fiorire questo servizio in una lode eterna al cospetto di Dio. Il nome di Gesù mi accompagna e mi custodisce nei giorni del mio pellegrinaggio terreno”. Tra le ultime volontà di Castoro la donazione dei suoi organi, qualora fossero ancora in buono stato, per aiutare i più bisognosi, la sepoltura nella nuda terra di Altamura, sua città natale e, infine, la donazione dei suoi paramenti nelle diverse diocesi dove ha prestato servizio.