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Addio a Giuseppe Nardini, il gentleman della grappa.

Di fronte alla storica mescita di “Aquavite”, all’ingresso del Ponte, aveva visto passare partigiani e truppe statunitensi nell’ultimo scorcio della seconda guerra mondiale; e nel dopoguerra aveva accolto più volte a Bassano l’amico Indro Montanelli e Mary Elizabeth, la Regina Madre del Regno Unito e numerose altre celebrità. Giuseppe Nardini è scomparso a quasi 91 anni (li avrebbe compiuti il 4 luglio), dopo una vita trascorsa nel segno della sua Bassano, della produzione di grappa e della cultura. Nato nel 1927, laureato in Scienze economiche e aziendali a Ca’ Foscari, sposato con Marisa e padre di due figlie, Cristina e Francesca, da oltre mezzo secolo Nardini era alla guida della storica distilleria, sinonimo in tutto il mondo di acquavite di qualità. Persona d’altri tempi, per formazione ed eleganza, il “dottor Nardini”, com’era conosciuto dai Bassanesi, è stato una colonna dell’imprenditoria cittadina, venendo eletto al vertice del raggruppamento bassanese di Confindustria dal 1981 al 1987. Di Confindustria era stato anche vicepresidente provinciale, durante la presidenza di Pietro Marzotto. Il quale, oltre alla guida degli industriali vicentini, con Nardini ha condiviso anche il giorno della scomparsa.

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