Non era certo un divulgatore. Forse, più un miniaturista di immense mappe culturali, fitte di sentieri che si diramano, fuggono lontano, non si sa bene dove portino, ma è così bello seguire, alla perdizione. Mario Bortolotto, celebrato storico della musica e critico, ci ha lasciati il 27 settembre, a novant’anni: età che lo ho reso testimone diretto di quasi un secolo di musica e di diatribe, indagatore ferrigno non solo di secoli passati (la grande stagione romantica), ma soprattutto di un presente, l’Avanguardia postbellica, a lungo terreno di controversia.