Marco Cappato deve andare a processo per aiuto al suicidio. Con la richiesta di rinvio a giudizio per l’esponente dei Radicali, che nel febbraio scorso accompagnò “Dj Fabo” a morire in una clinica vicino a Zurigo, la procura di Milano ha rispettato l’ordine del gip Luigi Gargiulo che la scorsa settimana ha disposto l’imputazione coatta. Un passaggio obbligato, che dovrà essere vagliato da un altro giudice e che con ogni probabilità fisserà la data d’inizio del processo. I magistrati milanesi, che avevano aperto un’indagine per aiuto al suicidio dopo l’autodenuncia ai carabinieri del tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, avevano presentato richiesta di archiviazione dell’inchiesta per Cappato argomentando che il “diritto alla vita” di Fabiano Antoniani era “affiancato” e dunque pari al suo diritto “alla dignità della vita, inteso come sinonimo di umana dignità”.