“L’altro giorno chiacchieravo con Saif…”. Saif chi? Il figlio di Gheddafi? “Sì, lui“. Ma non è in prigione? Seduto nel cortiletto fra concessionarie Toyota e venditori di finestre anodizzate, all’angolo del semaforo dove i nigeriani aspettano i furgoni dei caporali, dove il figlio del dittatore fu catturato e mai più liberato, l’interlocutore sorride: “Essere prigionieri non significa non avere una vita“, sorseggia il cappuccino Massoud Rojban, colonnello delle milizie di Zintan. “Saif è un uomo molto rispettato, qui, lo trattiamo secondo la Dichiarazione dei diritti dell’uomo“.
La nuova vita di Gheddafi Jr raccontata dai suoi carcerieri: “Ha preso moglie, dipinge”.
13 Aprile 2016, 16:18
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