“Reinventare la vita per addolcire la morte”: basta ricordarsi della Canzone di Marinella di De André, per comprendere lo spirito della tombe dipinte di Paestum. Nel quarto secolo avanti Cristo, come nel terzo millennio, il messaggio non cambia: l’essere umano affronta il lutto celebrando l’esistenza di chi lo ha lasciato. Ed è questo il senso della mostra “Action Painting” nel museo del Parco archeologico pestano. La sala dedicata al santuario di Hera Argiva, dal 2 giugno al 31 dicembre, ospita un allestimento nuovo composto da nove sepolture affrescate e quattro corredi funebri. I reperti, quasi tutti provenienti dai depositi dell’edificio, sono stati protagonisti di brevi exhibit, o mai esposti al pubblico. Proprio come il piccolo tesoro ritrovato nel sepolcro di una donna, composto da una collana, orecchini, fermagli e fibbie.