Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo di senatori romani capeggiati da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino. Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L’eredità riformatrice e storica di Cesare viene raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.