In coda per la cremazione. Nell’impianto di Spinea ci sono almeno due settimane di attesa per ottenere il servizio. “É assurdo“, denuncia Paolo Lucarda, titolare di un’impresa funebre della Riviera. “Dopo il funerale siamo costretti a riportare la salma in obitorio in attesa che arrivi il turno per la cremazione; il feretro può rimanere in cella frigorifera anche 15, 20 giorni. Non è dignitoso per il defunto ed è fattore di disagio per i familiari“. Secondo Lucarda il problema sorge perché la richiesta di cremazioni è aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni e in molti comuni, Venezia compresa, si tende a vietare l’operazione per i non residenti. L’unico impianto che non fa distinzioni è quello di Spinea, che però è oberato di richieste. Così si accumulano ritardi. Lucarda, che è anche consigliere comunale a Mira, annuncia battaglia. “Questa situazione è insostenibile, scriverò a Luca Zaia“.
fonte: www.ilgazzettino.it