Una castagna, due penne (una di plastica e una di legno), un cero rosso, un santino della madonna di Lourdes, una piccola croce di plastica verde fosforescente, diversi rosari e due sassi con dediche dipinte, firmati sempre dalla stessa Barbara. E ancora: un braccialetto con dei cuori di plastica colorati da bambina, una medaglietta di Padre Pio, altri bracciali di pelle e di cuoio, una conchiglia e una farfalla di carta. Sono solo alcuni dei regali che i bolognesi hanno lasciato in questi giorni, e nei mesi scorsi, davanti alla tomba di Lucio Dalla o di Lucio, come lo chiamano tutti sotto le Due Torri. “Musicista, poeta, maestro di vita“, recita l’iscrizione sulla tomba monumentale realizzata per lui dallo scultore Antonello Santé Paladino e come tale i bolognesi lo salutano ancora, a quattro anni dalla sua morte. I braccialetti per comodità li hanno infilati nel clarinetto accanto ai rosari, mentre tutto il resto lo hanno sistemato ai suoi piedi insieme ai fiori, diversi e di tutti i colori.
Fiori, braccialetti e foto: la processione dei fan sulla tomba di Lucio Dalla.
2 Novembre 2016, 05:48
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