Kengiro Azuma, figlio di abili artigiani bronzisti, a 90 anni si è liberato del corpo e ha raggiunto il “MU” (il Vuoto): principio e fine della sua ricerca artistica con il “YU” (il pieno) a partire dagli anni Sessanta. Giunto a Milano nel 1956 da Tokyo con una borsa di studio, lo scultore frequenta i corsi di Marino Marini all’Accademia di Brera e trova casa in un ex edificio cinematografico dei primi del Novecento a Bovisa, dove ha vissuto, lavorato e creato dal 1958. Del maestro giapponese sono inconfondibili le sue gocce di bronzo: un monumento alla vita e sintesi formale che contiene un principio della filosofia Zen.
Arrivederci Kengiro Azuma. La tua rasserenante visione del mondo ci mancherà!
18 Ottobre 2016, 04:23
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