16 marzo 2002. Muore Carmelo Bene, il rivoluzionario del teatro moderno.

Carmelo Bene, nato il 1º settembre 1937 a Campi Salentina.
Attore, regista, drammaturgo, poeta e scrittore, ha ridefinito il concetto di rappresentazione scenica, dando vita a un teatro sperimentale e anticonvenzionale.
La sua opera ha spaziato dal teatro al cinema, dalla letteratura alla televisione.
Gli inizi e la formazione
Carmelo Bene crebbe in un ambiente borghese e religioso.
Studiò presso l’istituto Calasanzio dei Padri Scolopi e successivamente si iscrisse all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, che abbandonò dopo un anno.
Secondo Bene, l’Accademia soffocava la creatività e imponeva un teatro tradizionale che non rispecchiava la sua visione artistica.
La rivoluzione teatrale
Esordì nel 1959 con Caligola di Albert Camus, ma il vero punto di svolta fu la fondazione del suo Teatro Laboratorio nei primi anni ’60.
Qui mise in scena opere come Pinocchio, Amleto e Salomè, tutte reinterpretate secondo una nuova poetica: la “scrittura di scena”, che sovvertiva il teatro tradizionale.
Per lui il testo era solo un punto di partenza, e la rappresentazione doveva essere un’esperienza sensoriale e fonetica.
Negli anni ’70 e ’80 consolidò il suo stile attraverso spettacoli memorabili come Manfred alla Scala di Milano e le celebri Lecturae Dantis in luoghi suggestivi come la Torre degli Asinelli a Bologna e Piazza dei Miracoli a Pisa.
Fu una figura controversa, capace di dividere pubblico e critica, ma indiscutibilmente geniale.
Il cinema e la televisione
Carmelo Bene si dedicò anche al cinema, realizzando film sperimentali come Nostra Signora dei Turchi (1968), Capricci (1969) e Don Giovanni (1970).
Il suo cinema era un’estensione della sua poetica teatrale, destrutturato e innovativo, ma non ebbe lo stesso impatto delle sue performance dal vivo.
Anche la televisione fu per lui un palcoscenico per esprimere il suo genio. Memorabili le sue apparizioni a Mixer Cultura e al Maurizio Costanzo Show, dove il suo carisma e la sua retorica tagliente lo resero un personaggio iconico.
La morte e i funerali
Carmelo Bene morì il 16 marzo 2002 a Roma, a causa di problemi cardiaci.
Per sua volontà, il funerale si svolse in forma privata e la sua salma venne cremata.
Le sue ceneri furono poi sepolte nel cimitero di Otranto, accanto a quelle della madre.
Anche dopo la morte, la sua figura rimane un punto di riferimento per chiunque voglia esplorare nuovi linguaggi espressivi.
Carmelo Bene, nato il 1º settembre 1937 a Campi Salentina.
Attore, regista, drammaturgo, poeta e scrittore, ha ridefinito il concetto di rappresentazione scenica, dando vita a un teatro sperimentale e anticonvenzionale.
La sua opera ha spaziato dal teatro al cinema, dalla letteratura alla televisione.
Gli inizi e la formazione
Carmelo Bene crebbe in un ambiente borghese e religioso.
Studiò presso l’istituto Calasanzio dei Padri Scolopi e successivamente si iscrisse all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, che abbandonò dopo un anno.
Secondo Bene, l’Accademia soffocava la creatività e imponeva un teatro tradizionale che non rispecchiava la sua visione artistica.
La rivoluzione teatrale
Esordì nel 1959 con Caligola di Albert Camus, ma il vero punto di svolta fu la fondazione del suo Teatro Laboratorio nei primi anni ’60.
Qui mise in scena opere come Pinocchio, Amleto e Salomè, tutte reinterpretate secondo una nuova poetica: la “scrittura di scena”, che sovvertiva il teatro tradizionale.
Per lui il testo era solo un punto di partenza, e la rappresentazione doveva essere un’esperienza sensoriale e fonetica.
Negli anni ’70 e ’80 consolidò il suo stile attraverso spettacoli memorabili come Manfred alla Scala di Milano e le celebri Lecturae Dantis in luoghi suggestivi come la Torre degli Asinelli a Bologna e Piazza dei Miracoli a Pisa.
Fu una figura controversa, capace di dividere pubblico e critica, ma indiscutibilmente geniale.
Il cinema e la televisione
Carmelo Bene si dedicò anche al cinema, realizzando film sperimentali come Nostra Signora dei Turchi (1968), Capricci (1969) e Don Giovanni (1970).
Il suo cinema era un’estensione della sua poetica teatrale, destrutturato e innovativo, ma non ebbe lo stesso impatto delle sue performance dal vivo.
Anche la televisione fu per lui un palcoscenico per esprimere il suo genio. Memorabili le sue apparizioni a Mixer Cultura e al Maurizio Costanzo Show, dove il suo carisma e la sua retorica tagliente lo resero un personaggio iconico.
La morte e i funerali
Carmelo Bene morì il 16 marzo 2002 a Roma, a causa di problemi cardiaci.
Per sua volontà, il funerale si svolse in forma privata e la sua salma venne cremata.
Le sue ceneri furono poi sepolte nel cimitero di Otranto, accanto a quelle della madre.
Anche dopo la morte, la sua figura rimane un punto di riferimento per chiunque voglia esplorare nuovi linguaggi espressivi.