9 marzo 1994. Muore Charles Bukowski, il poeta maledetto della letteratura americana.

Henry Charles Bukowski Jr. nacque il 16 agosto 1920 ad Andernach, in Germania, da padre statunitense e madre tedesca.
La famiglia si trasferì negli Stati Uniti nel 1923, stabilendosi prima a Baltimora e poi a Los Angeles.
L’infanzia di Bukowski fu segnata dalla povertà, dall’isolamento sociale e dai maltrattamenti paterni.
Cresciuto in un ambiente ostile, sviluppò un carattere ribelle e un atteggiamento disincantato verso la vita.
Gli anni giovanili e la scoperta della scrittura
A tredici anni scoprì l’alcol, un elemento che sarebbe diventato centrale nella sua vita e nelle sue opere.
Dopo il diploma, frequentò per due anni il Los Angeles City College, seguendo corsi di letteratura e giornalismo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu arrestato per renitenza alla leva e imprigionato per diciassette giorni.
Questa esperienza rafforzò il suo disprezzo per le istituzioni e per ogni forma di autorità.
Nel 1944 pubblicò il suo primo racconto, Aftermath of a Lengthy Rejection Slip, ma non riuscì a ottenere il successo desiderato. Deluso, abbandonò la scrittura per oltre dieci anni, periodo in cui vagabondò per gli Stati Uniti vivendo di lavori saltuari e rifugiandosi nell’alcol.
Il ritorno alla scrittura e la consacrazione letteraria
Nel 1955, dopo un ricovero per un’ulcera perforante, riprese a scrivere poesie.
Nel 1960 trovò un impiego alle poste di Los Angeles, lavoro che avrebbe lasciato nel 1969 grazie al sostegno finanziario dell’editore John Martin, della Black Sparrow Press.
Poco dopo pubblicò il suo primo romanzo, Post Office (1971), che raccontava in chiave autobiografica la sua esperienza di impiegato postale.
Negli anni successivi, Bukowski consolidò il suo stile e la sua reputazione con opere come Factotum (1975), Donne (1978) e Hollywood (1989).
Attraverso il suo alter ego, Henry Chinaski, narrò un’America fatta di bar malfamati, relazioni instabili e lavori umili, con uno stile crudo e diretto.
Charles Bukowski e la Beat Generation
Spesso associato alla Beat Generation, Bukowski rifiutò questa etichetta, preferendo definirsi un outsider.
La sua scrittura si distinse per un linguaggio essenziale, ironico e brutale, con una capacità unica di trasformare la banalità quotidiana in poesia.
Vita privata e relazioni
Bukowski ebbe una vita sentimentale turbolenta.
Ebbe numerose relazioni e due matrimoni: il primo con Barbara Frye, durato dal 1957 al 1959, e il secondo con Linda Lee Beighle, con cui rimase fino alla morte.
Nonostante il suo atteggiamento misogino e provocatorio, nelle sue poesie traspare un sincero amore per le donne, come dimostrano i versi dedicati a Jane Cooney Baker, il suo primo grande amore.
Morte e funerali
Bukowski morì il 9 marzo 1994 a San Pedro, Los Angeles, a causa di una leucemia fulminante.
I suoi funerali furono officiati da monaci buddisti, in linea con il suo interesse per la spiritualità negli ultimi anni di vita.
La sua lapide, situata al Green Hills Memorial Park nel Rancho Palos Verdes, reca la scritta “Henry Charles Bukowski Jr – Hank – Don’t Try – 1920-1994”, accompagnata dall’incisione di un pugile.
La frase “Don’t Try” (“Non provare”) rappresenta il suo approccio alla scrittura e alla vita: non bisogna forzare la creatività, ma lasciare che le idee fluiscano naturalmente.
Henry Charles Bukowski Jr. nacque il 16 agosto 1920 ad Andernach, in Germania, da padre statunitense e madre tedesca.
La famiglia si trasferì negli Stati Uniti nel 1923, stabilendosi prima a Baltimora e poi a Los Angeles.
L’infanzia di Bukowski fu segnata dalla povertà, dall’isolamento sociale e dai maltrattamenti paterni.
Cresciuto in un ambiente ostile, sviluppò un carattere ribelle e un atteggiamento disincantato verso la vita.
Gli anni giovanili e la scoperta della scrittura
A tredici anni scoprì l’alcol, un elemento che sarebbe diventato centrale nella sua vita e nelle sue opere.
Dopo il diploma, frequentò per due anni il Los Angeles City College, seguendo corsi di letteratura e giornalismo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu arrestato per renitenza alla leva e imprigionato per diciassette giorni.
Questa esperienza rafforzò il suo disprezzo per le istituzioni e per ogni forma di autorità.
Nel 1944 pubblicò il suo primo racconto, Aftermath of a Lengthy Rejection Slip, ma non riuscì a ottenere il successo desiderato. Deluso, abbandonò la scrittura per oltre dieci anni, periodo in cui vagabondò per gli Stati Uniti vivendo di lavori saltuari e rifugiandosi nell’alcol.
Il ritorno alla scrittura e la consacrazione letteraria
Nel 1955, dopo un ricovero per un’ulcera perforante, riprese a scrivere poesie.
Nel 1960 trovò un impiego alle poste di Los Angeles, lavoro che avrebbe lasciato nel 1969 grazie al sostegno finanziario dell’editore John Martin, della Black Sparrow Press.
Poco dopo pubblicò il suo primo romanzo, Post Office (1971), che raccontava in chiave autobiografica la sua esperienza di impiegato postale.
Negli anni successivi, Bukowski consolidò il suo stile e la sua reputazione con opere come Factotum (1975), Donne (1978) e Hollywood (1989).
Attraverso il suo alter ego, Henry Chinaski, narrò un’America fatta di bar malfamati, relazioni instabili e lavori umili, con uno stile crudo e diretto.
Charles Bukowski e la Beat Generation
Spesso associato alla Beat Generation, Bukowski rifiutò questa etichetta, preferendo definirsi un outsider.
La sua scrittura si distinse per un linguaggio essenziale, ironico e brutale, con una capacità unica di trasformare la banalità quotidiana in poesia.
Vita privata e relazioni
Bukowski ebbe una vita sentimentale turbolenta.
Ebbe numerose relazioni e due matrimoni: il primo con Barbara Frye, durato dal 1957 al 1959, e il secondo con Linda Lee Beighle, con cui rimase fino alla morte.
Nonostante il suo atteggiamento misogino e provocatorio, nelle sue poesie traspare un sincero amore per le donne, come dimostrano i versi dedicati a Jane Cooney Baker, il suo primo grande amore.
Morte e funerali
Bukowski morì il 9 marzo 1994 a San Pedro, Los Angeles, a causa di una leucemia fulminante.
I suoi funerali furono officiati da monaci buddisti, in linea con il suo interesse per la spiritualità negli ultimi anni di vita.
La sua lapide, situata al Green Hills Memorial Park nel Rancho Palos Verdes, reca la scritta “Henry Charles Bukowski Jr – Hank – Don’t Try – 1920-1994”, accompagnata dall’incisione di un pugile.
La frase “Don’t Try” (“Non provare”) rappresenta il suo approccio alla scrittura e alla vita: non bisogna forzare la creatività, ma lasciare che le idee fluiscano naturalmente.