Pino Daniele, citazioni per il commiato.
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Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Questa settimana dedichiamo questo spazio al nostro caro direttore “Pezz”, a Laura e a tutti coloro che lo hanno amato e stimato.
Resta quel che resta
Quando qualcuno se ne va
Resta l’amore intorno
I baci non hanno più
Quel sapore eterno
Resta quel che resta
E se qualcosa poi non va
Senti quel vuoto dentro
Le strade non hanno un nome
E non sei contento
Non sei più contento di te
Eh, che cerchi me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi manchi
I miss you
E se qualcuno ti dirà
Che si può anche impazzire
Senza discutere
Spiegare al tuo cuore
Resta quel che resta
E se qualcosa ci sarà
Oltre quegli occhi chiusi
Devi pretendere
Una vita migliore
Essere contento di te
Eh, che ami me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi manchi
I miss you
Essere contento di te
Eh, che ami me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi machi
I miss you
Pino Daniele
Pino Daniele nasce a Napoli il 19 marzo 1955 ed è stato uno dei cantautori e chitarristi italiani più innovativi di sempre.
Fin dall’inizio, la sua musica si distingue per una fusione unica di blues, jazz, rock e tradizione napoletana.
Grazie a questa miscela inconfondibile, ha dato vita a uno stile personale, noto come “tarumbò”, un connubio tra tarantella e blues.
Gli esordi e il successo
Fin da bambino, Pino Daniele mostra una forte passione per la musica. Cresciuto nel cuore di Napoli, impara a suonare la chitarra da autodidatta, assorbendo influenze musicali diverse.
Dopo le prime esperienze con gruppi locali, nel 1977 pubblica il suo album di debutto, “Terra Mia”, contenente il brano simbolo Napule è, destinato a diventare un inno senza tempo della città partenopea.
Successivamente, nel 1979, il suo secondo album “Pino Daniele” segna la svolta verso un sound più blues, con brani iconici come Je so’ pazzo e Chi tene ‘o mare. Ma è negli anni ‘80 che l’artista raggiunge la consacrazione definitiva.
Infatti, nel 1980, pubblica “Nero a metà”, un album che mescola sapientemente blues, funk e sonorità mediterranee. Questo disco viene seguito da altri grandi successi come “Vai mo’” (1981) e “Bella ‘mbriana” (1982).
Nel frattempo, la sua carriera internazionale prende il volo: nel 1980, Pino Daniele apre il concerto di Bob Marley a San Siro, suonando davanti a 80.000 persone e portando il suo sound unico a un pubblico sempre più vasto.
Collaborazioni e riconoscimenti
Nel corso degli anni, Pino Daniele ha collaborato con numerosi artisti di fama mondiale, tra cui Eric Clapton, Pat Metheny, Chick Corea, Al Di Meola e Lucio Dalla.
Inoltre, ha calcato palcoscenici di prestigio come il Festival di Varadero a Cuba e il celebre Olympia di Parigi.
Negli anni ’90, il cantautore continua a sperimentare e a scrivere brani indimenticabili come Quando e Che male c’è.
Allo stesso tempo, il successo commerciale cresce grazie agli album “Non calpestare i fiori nel deserto” (1995) e “Dimmi cosa succede sulla terra” (1997), che diventano dei veri e propri best-seller.
Gli ultimi anni e la morte
Negli anni 2000, Pino Daniele continua a esplorare nuove sonorità, spaziando tra jazz, world music e influenze mediterranee.
Album come “Medina” (2001) e “La grande madre” (2012) testimoniano la sua voglia incessante di sperimentare.
Nel 2014, il suo ultimo grande tour, “Nero a metà live”, lo riporta sul palco con alcuni dei suoi più fidati musicisti.
Pino Daniele muore improvvisamente, il 4 gennaio 2015, a 59 anni, a causa di un infarto.
La sua scomparsa provoca una profonda commozione in tutta Italia, con oltre 100.000 persone che si riuniscono in Piazza del Plebiscito a Napoli per rendergli omaggio.
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Questa settimana dedichiamo questo spazio al nostro caro direttore “Pezz”, a Laura e a tutti coloro che lo hanno amato e stimato.
Resta quel che resta
Quando qualcuno se ne va
Resta l’amore intorno
I baci non hanno più
Quel sapore eterno
Resta quel che resta
E se qualcosa poi non va
Senti quel vuoto dentro
Le strade non hanno un nome
E non sei contento
Non sei più contento di te
Eh, che cerchi me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi manchi
I miss you
E se qualcuno ti dirà
Che si può anche impazzire
Senza discutere
Spiegare al tuo cuore
Resta quel che resta
E se qualcosa ci sarà
Oltre quegli occhi chiusi
Devi pretendere
Una vita migliore
Essere contento di te
Eh, che ami me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi manchi
I miss you
Essere contento di te
Eh, che ami me
Eh, in questo tempo che passa
Mi accorgo che mi machi
I miss you
Pino Daniele
Pino Daniele nasce a Napoli il 19 marzo 1955 ed è stato uno dei cantautori e chitarristi italiani più innovativi di sempre.
Fin dall’inizio, la sua musica si distingue per una fusione unica di blues, jazz, rock e tradizione napoletana.
Grazie a questa miscela inconfondibile, ha dato vita a uno stile personale, noto come “tarumbò”, un connubio tra tarantella e blues.
Gli esordi e il successo
Fin da bambino, Pino Daniele mostra una forte passione per la musica. Cresciuto nel cuore di Napoli, impara a suonare la chitarra da autodidatta, assorbendo influenze musicali diverse.
Dopo le prime esperienze con gruppi locali, nel 1977 pubblica il suo album di debutto, “Terra Mia”, contenente il brano simbolo Napule è, destinato a diventare un inno senza tempo della città partenopea.
Successivamente, nel 1979, il suo secondo album “Pino Daniele” segna la svolta verso un sound più blues, con brani iconici come Je so’ pazzo e Chi tene ‘o mare. Ma è negli anni ‘80 che l’artista raggiunge la consacrazione definitiva.
Infatti, nel 1980, pubblica “Nero a metà”, un album che mescola sapientemente blues, funk e sonorità mediterranee. Questo disco viene seguito da altri grandi successi come “Vai mo’” (1981) e “Bella ‘mbriana” (1982).
Nel frattempo, la sua carriera internazionale prende il volo: nel 1980, Pino Daniele apre il concerto di Bob Marley a San Siro, suonando davanti a 80.000 persone e portando il suo sound unico a un pubblico sempre più vasto.
Collaborazioni e riconoscimenti
Nel corso degli anni, Pino Daniele ha collaborato con numerosi artisti di fama mondiale, tra cui Eric Clapton, Pat Metheny, Chick Corea, Al Di Meola e Lucio Dalla.
Inoltre, ha calcato palcoscenici di prestigio come il Festival di Varadero a Cuba e il celebre Olympia di Parigi.
Negli anni ’90, il cantautore continua a sperimentare e a scrivere brani indimenticabili come Quando e Che male c’è.
Allo stesso tempo, il successo commerciale cresce grazie agli album “Non calpestare i fiori nel deserto” (1995) e “Dimmi cosa succede sulla terra” (1997), che diventano dei veri e propri best-seller.
Gli ultimi anni e la morte
Negli anni 2000, Pino Daniele continua a esplorare nuove sonorità, spaziando tra jazz, world music e influenze mediterranee.
Album come “Medina” (2001) e “La grande madre” (2012) testimoniano la sua voglia incessante di sperimentare.
Nel 2014, il suo ultimo grande tour, “Nero a metà live”, lo riporta sul palco con alcuni dei suoi più fidati musicisti.
Pino Daniele muore improvvisamente, il 4 gennaio 2015, a 59 anni, a causa di un infarto.
La sua scomparsa provoca una profonda commozione in tutta Italia, con oltre 100.000 persone che si riuniscono in Piazza del Plebiscito a Napoli per rendergli omaggio.