18 febbraio 1967. Muore Robert Oppenheimer.
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Il 18 febbraio segna l’anniversario della morte di J. Robert Oppenheimer, uno dei fisici più influenti del XX secolo.
Conosciuto come il “padre della bomba atomica”, Oppenheimer ha lasciato un’impronta indelebile nella scienza e nella storia, guidando il Progetto Manhattan e contribuendo in modo significativo alla fisica teorica.
La sua carriera fu segnata da successi straordinari, controversie politiche e una successiva riabilitazione tardiva.
Gli inizi di Robert Oppenheimer
Julius Robert Oppenheimer nacque il 22 aprile 1904 a New York in una famiglia ebrea tedesca benestante.
Dopo essersi distinto per il suo straordinario intelletto, studiò alla Harvard University, dove si laureò con lode in chimica, per poi passare alla fisica sotto la guida di Percy Bridgman.
Proseguì la sua formazione in Europa, studiando all’Università di Gottinga con Max Born, contribuendo alla teoria quantistica degli spettri molecolari.
Qui formulò l’approssimazione di Born-Oppenheimer, un principio fondamentale nella meccanica quantistica molecolare.
Carriera accademica e contributi alla fisica
Tornato negli Stati Uniti, Oppenheimer insegnò alla University of California, Berkeley, e al California Institute of Technology (Caltech).
I suoi studi riguardarono l’effetto tunnel quantistico, il comportamento degli sciami di raggi cosmici, e il collasso gravitazionale delle stelle massicce, aprendo la strada alla teoria dei buchi neri.
Il progetto manhattan e la creazione della bomba atomica
Nel 1942, Oppenheimer fu scelto come direttore scientifico del Progetto Manhattan, l’iniziativa segreta degli Stati Uniti per sviluppare la bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale.
Con il supporto di fisici di fama mondiale come Enrico Fermi, Richard Feynman ed Edward Teller, supervisionò la costruzione della bomba a Los Alamos, in New Mexico.
Il 16 luglio 1945, il test nucleare Trinity sancì il successo del progetto.
Dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, Oppenheimer fu sopraffatto dal peso morale della sua creazione.
Celebre la sua frase, ispirata dal Bhagavadgītā: “Ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi.”
L’inchiesta e la perdita dell’autorizzazione ai segreti di stato
Dopo la guerra, Oppenheimer si oppose alla costruzione della bomba all’idrogeno, entrando in contrasto con la politica statunitense e con Edward Teller.
Nel 1954, durante il clima del maccartismo, fu sottoposto a un’inchiesta che lo privò dell’accesso ai segreti nucleari per presunte simpatie comuniste.
Questo evento segnò la sua emarginazione dalla politica scientifica statunitense.
La riabilitazione e il riconoscimento tardivo
Negli anni successivi, Oppenheimer continuò a insegnare e a scrivere, dirigendo l’Institute for Advanced Study di Princeton.
Nel 1963, il presidente John F. Kennedy, poco prima della sua morte, e il suo successore Lyndon B. Johnson gli conferirono l’Enrico Fermi Award, riconoscendo il suo immenso contributo alla scienza.
Morte e funerali
Oppenheimer, fumatore accanito, si ammalò di cancro alla gola nel 1965.
Dopo trattamenti inefficaci, il 15 febbraio 1967 cadde in coma e morì il 18 febbraio 1967 nella sua casa a Princeton, New Jersey, all’età di 62 anni.
Una settimana dopo, si tenne un servizio commemorativo presso l’Università di Princeton, con la partecipazione di oltre 600 persone, tra cui eminenti scienziati e politici.
Le sue ceneri furono sparse nell’oceano dalla moglie presso Saint John, nelle Isole Vergini Americane.
Il 18 febbraio segna l’anniversario della morte di J. Robert Oppenheimer, uno dei fisici più influenti del XX secolo.
Conosciuto come il “padre della bomba atomica”, Oppenheimer ha lasciato un’impronta indelebile nella scienza e nella storia, guidando il Progetto Manhattan e contribuendo in modo significativo alla fisica teorica.
La sua carriera fu segnata da successi straordinari, controversie politiche e una successiva riabilitazione tardiva.
Gli inizi di Robert Oppenheimer
Julius Robert Oppenheimer nacque il 22 aprile 1904 a New York in una famiglia ebrea tedesca benestante.
Dopo essersi distinto per il suo straordinario intelletto, studiò alla Harvard University, dove si laureò con lode in chimica, per poi passare alla fisica sotto la guida di Percy Bridgman.
Proseguì la sua formazione in Europa, studiando all’Università di Gottinga con Max Born, contribuendo alla teoria quantistica degli spettri molecolari.
Qui formulò l’approssimazione di Born-Oppenheimer, un principio fondamentale nella meccanica quantistica molecolare.
Carriera accademica e contributi alla fisica
Tornato negli Stati Uniti, Oppenheimer insegnò alla University of California, Berkeley, e al California Institute of Technology (Caltech).
I suoi studi riguardarono l’effetto tunnel quantistico, il comportamento degli sciami di raggi cosmici, e il collasso gravitazionale delle stelle massicce, aprendo la strada alla teoria dei buchi neri.
Il progetto manhattan e la creazione della bomba atomica
Nel 1942, Oppenheimer fu scelto come direttore scientifico del Progetto Manhattan, l’iniziativa segreta degli Stati Uniti per sviluppare la bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale.
Con il supporto di fisici di fama mondiale come Enrico Fermi, Richard Feynman ed Edward Teller, supervisionò la costruzione della bomba a Los Alamos, in New Mexico.
Il 16 luglio 1945, il test nucleare Trinity sancì il successo del progetto.
Dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, Oppenheimer fu sopraffatto dal peso morale della sua creazione.
Celebre la sua frase, ispirata dal Bhagavadgītā: “Ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi.”
L’inchiesta e la perdita dell’autorizzazione ai segreti di stato
Dopo la guerra, Oppenheimer si oppose alla costruzione della bomba all’idrogeno, entrando in contrasto con la politica statunitense e con Edward Teller.
Nel 1954, durante il clima del maccartismo, fu sottoposto a un’inchiesta che lo privò dell’accesso ai segreti nucleari per presunte simpatie comuniste.
Questo evento segnò la sua emarginazione dalla politica scientifica statunitense.
La riabilitazione e il riconoscimento tardivo
Negli anni successivi, Oppenheimer continuò a insegnare e a scrivere, dirigendo l’Institute for Advanced Study di Princeton.
Nel 1963, il presidente John F. Kennedy, poco prima della sua morte, e il suo successore Lyndon B. Johnson gli conferirono l’Enrico Fermi Award, riconoscendo il suo immenso contributo alla scienza.
Morte e funerali
Oppenheimer, fumatore accanito, si ammalò di cancro alla gola nel 1965.
Dopo trattamenti inefficaci, il 15 febbraio 1967 cadde in coma e morì il 18 febbraio 1967 nella sua casa a Princeton, New Jersey, all’età di 62 anni.
Una settimana dopo, si tenne un servizio commemorativo presso l’Università di Princeton, con la partecipazione di oltre 600 persone, tra cui eminenti scienziati e politici.
Le sue ceneri furono sparse nell’oceano dalla moglie presso Saint John, nelle Isole Vergini Americane.