15 febbraio 1965. Muore Nat King Cole.

15 Febbraio 2025 - 00:05--Anniversari-
Nat King Cole

Nat King Cole, nato Nathaniel Adams Coles il 17 marzo 1919 a Montgomery, Alabama, è stato uno dei più influenti cantanti e pianisti jazz della storia.
Cresciuto a Chicago, iniziò a suonare il pianoforte fin da bambino, grazie agli insegnamenti della madre, organista della chiesa battista.
Ispirato da leggende come Louis Armstrong ed Earl Hines, sviluppò uno stile musicale raffinato che lo portò a emergere sulla scena jazz.
Nei primi anni ’30, insieme al fratello Eddie, iniziò a esibirsi nei club di Chicago, incidendo i primi brani e affinando le sue capacità come pianista.

La nascita del Nat King Cole trio

Dopo essersi trasferito a Los Angeles negli anni ’40, Cole fondò il leggendario Nat King Cole Trio, un ensemble composto da pianoforte, chitarra e contrabbasso.
Il trio rivoluzionò la scena jazz con il loro stile sofisticato e divenne un punto di riferimento per musicisti come Oscar Peterson e Ray Charles.
Il grande successo arrivò con il brano Sweet Lorraine (1940), seguito da una serie di hit che consolidarono la sua reputazione di artista raffinato e innovativo.

L’ascesa come cantante e il successo pop

Sebbene fosse inizialmente conosciuto come pianista jazz, Cole si distinse presto per la sua voce calda e suadente.
Negli anni ’50 raggiunse una popolarità straordinaria grazie a brani come Mona Lisa, Too Young e Nature Boy.
Firmò un contratto con la Capitol Records, contribuendo a rendere la sede della casa discografica, il Capitol Records Building di Hollywood, famosa come “La casa che Nat ha costruito”.
Il suo repertorio spaziava dalle ballate romantiche alla musica jazz, fino alle colonne sonore di film celebri, consolidando il suo status di icona musicale.

Il contributo alla lotta contro il razzismo

Cole affrontò numerose discriminazioni razziali nel corso della sua carriera.
Nel 1948 acquistò una casa a Hancock Park, un quartiere esclusivamente bianco di Los Angeles, suscitando reazioni ostili da parte dei residenti.
Nel 1956, durante un concerto in Alabama, fu aggredito sul palco da membri del White Citizens’ Council, evento che lo portò a rifiutare ulteriori esibizioni negli stati del Sud.
Nonostante le difficoltà, divenne il primo afroamericano a condurre un programma televisivo nazionale, The Nat King Cole Show, anche se la mancanza di sponsor ne causò la chiusura prematura.

Il suo stile musicale e l’influenza sul jazz e sul pop

Cole fu un pioniere nel combinare jazz e musica pop, creando uno stile inconfondibile che influenzò generazioni di artisti.
Il suo timbro vocale unico, caratterizzato da un tono caldo e vellutato, lo rese uno dei crooner più amati di tutti i tempi.
Le sue interpretazioni di brani come Smile e When I Fall in Love rimangono tra le più iconiche della musica americana.
Molti artisti, da Ray Charles a Diana Krall, hanno citato Nat King Cole come una delle loro principali influenze.

La battaglia contro la malattia e la morte

Nat King Cole era un fumatore accanito e riteneva che il fumo migliorasse il timbro della sua voce.
Nel 1964 gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni.
Nonostante la malattia, continuò a registrare e a esibirsi fino a quando le sue condizioni peggiorarono drasticamente.
Morì il 15 febbraio 1965 al St. John’s Hospital di Santa Monica, California, all’età di 45 anni.
Il suo funerale si tenne alla Chiesa Episcopale di St. James a Los Angeles, con la partecipazione di numerose celebrità e fan.
Le sue spoglie furono sepolte nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale.

Anche dopo la sua morte, la musica di Nat King Cole continua a incantare generazioni di ascoltatori.
Sua figlia, Natalie Cole, ha seguito le sue orme nel mondo della musica, rendendo omaggio al padre con l’album Unforgettable… with Love.

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Cresciuto a Chicago, iniziò a suonare il pianoforte fin da bambino, grazie agli insegnamenti della madre, organista della chiesa battista.
Ispirato da leggende come Louis Armstrong ed Earl Hines, sviluppò uno stile musicale raffinato che lo portò a emergere sulla scena jazz.
Nei primi anni ’30, insieme al fratello Eddie, iniziò a esibirsi nei club di Chicago, incidendo i primi brani e affinando le sue capacità come pianista.

La nascita del Nat King Cole trio

Dopo essersi trasferito a Los Angeles negli anni ’40, Cole fondò il leggendario Nat King Cole Trio, un ensemble composto da pianoforte, chitarra e contrabbasso.
Il trio rivoluzionò la scena jazz con il loro stile sofisticato e divenne un punto di riferimento per musicisti come Oscar Peterson e Ray Charles.
Il grande successo arrivò con il brano Sweet Lorraine (1940), seguito da una serie di hit che consolidarono la sua reputazione di artista raffinato e innovativo.

L’ascesa come cantante e il successo pop

Sebbene fosse inizialmente conosciuto come pianista jazz, Cole si distinse presto per la sua voce calda e suadente.
Negli anni ’50 raggiunse una popolarità straordinaria grazie a brani come Mona Lisa, Too Young e Nature Boy.
Firmò un contratto con la Capitol Records, contribuendo a rendere la sede della casa discografica, il Capitol Records Building di Hollywood, famosa come “La casa che Nat ha costruito”.
Il suo repertorio spaziava dalle ballate romantiche alla musica jazz, fino alle colonne sonore di film celebri, consolidando il suo status di icona musicale.

Il contributo alla lotta contro il razzismo

Cole affrontò numerose discriminazioni razziali nel corso della sua carriera.
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Nel 1956, durante un concerto in Alabama, fu aggredito sul palco da membri del White Citizens’ Council, evento che lo portò a rifiutare ulteriori esibizioni negli stati del Sud.
Nonostante le difficoltà, divenne il primo afroamericano a condurre un programma televisivo nazionale, The Nat King Cole Show, anche se la mancanza di sponsor ne causò la chiusura prematura.

Il suo stile musicale e l’influenza sul jazz e sul pop

Cole fu un pioniere nel combinare jazz e musica pop, creando uno stile inconfondibile che influenzò generazioni di artisti.
Il suo timbro vocale unico, caratterizzato da un tono caldo e vellutato, lo rese uno dei crooner più amati di tutti i tempi.
Le sue interpretazioni di brani come Smile e When I Fall in Love rimangono tra le più iconiche della musica americana.
Molti artisti, da Ray Charles a Diana Krall, hanno citato Nat King Cole come una delle loro principali influenze.

La battaglia contro la malattia e la morte

Nat King Cole era un fumatore accanito e riteneva che il fumo migliorasse il timbro della sua voce.
Nel 1964 gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni.
Nonostante la malattia, continuò a registrare e a esibirsi fino a quando le sue condizioni peggiorarono drasticamente.
Morì il 15 febbraio 1965 al St. John’s Hospital di Santa Monica, California, all’età di 45 anni.
Il suo funerale si tenne alla Chiesa Episcopale di St. James a Los Angeles, con la partecipazione di numerose celebrità e fan.
Le sue spoglie furono sepolte nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale.

Anche dopo la sua morte, la musica di Nat King Cole continua a incantare generazioni di ascoltatori.
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