Venasca (CN): dalla fabbrica di bare alla rinascita economica tra pane e farmaci
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Venasca (CN): dalla fabbrica di bare alla rinascita economica tra pane e farmaci. Per anni Venasca, piccolo comune della Val Varaita, nel cuneese, è stata associata a un’unica realtà industriale: la fabbrica di cofani funebri Lavalle. Un tempo simbolo dell’economia locale, la ditta dava lavoro a 150 persone ed era il cuore produttivo del paese. Quando l’azienda chiuse i battenti, il comune rischiò un collasso economico e sociale. Tuttavia, Venasca ha saputo rialzarsi, trasformando un passato difficile in un presente dinamico. Nel 2024, il borgo ha registrato un incremento di 24 nuovi residenti e un’inaspettata ripresa imprenditoriale.
Dalla Valle della Morte alla rinascita
“Ci chiamavano la Valle della Morte perché la nostra economia ruotava attorno alla produzione di bare” racconta Silvano Dovetta, sindaco da oltre vent’anni. “Ma quando quell’attività è scomparsa, abbiamo dovuto reinventarci.”
Il turismo, pur importante, non è stato la soluzione. Venasca è un paese di transito, non una destinazione turistica. La strategia vincente è stata un’altra: convincere chi vi passa a fermarsi. “Così abbiamo puntato sul nostro pane, che oggi è un prodotto di eccellenza e una vera attrazione.”
Oggi Venasca ospita cinque panetterie, cinque ristoranti, due pizzerie, un salumificio che dà lavoro a 50 persone e persino un’azienda farmaceutica. Un rilancio imprenditoriale che ha sorpreso persino i più ottimisti.
Venasca: dalla fabbrica di bare all’industria farmaceutica
Il punto di svolta è arrivato grazie a un finanziamento europeo, erogato dalla Regione Piemonte, che ha permesso di reindustrializzare l’area. “Grazie ai finanziamenti agevolati, siamo riusciti ad attrarre nuove aziende. Oggi, ad esempio, Pharmaflor, specializzata nella produzione farmaceutica, impiega 35 persone” spiega il sindaco Dovetta.
Il tessuto economico della valle si è evoluto in modo sorprendente. A pochi chilometri da Venasca, a Melle, si è affermata Valverbe, azienda leader nella produzione di tisane biologiche. A Piasco, invece, è attiva una delle poche fabbriche al mondo specializzate nella produzione di arpe.
Un futuro ancora fragile
Nonostante i successi, il sindaco Dovetta non nasconde le preoccupazioni. “Il nostro piccolo miracolo economico è fragile. La bassa montagna ha bisogno di supporto per svilupparsi, altrimenti rischia di morire. Senza servizi e senza nuove imprese, molti comuni sono destinati a scomparire.”
Il problema non è solo economico, ma anche ambientale. “Se la montagna si svuota, nessuno si prenderà cura del territorio. E la natura, prima o poi, presenterà il conto” conclude Dovetta.
Venasca (CN): dalla fabbrica di bare alla rinascita economica tra pane e farmaci. Per anni Venasca, piccolo comune della Val Varaita, nel cuneese, è stata associata a un’unica realtà industriale: la fabbrica di cofani funebri Lavalle. Un tempo simbolo dell’economia locale, la ditta dava lavoro a 150 persone ed era il cuore produttivo del paese. Quando l’azienda chiuse i battenti, il comune rischiò un collasso economico e sociale. Tuttavia, Venasca ha saputo rialzarsi, trasformando un passato difficile in un presente dinamico. Nel 2024, il borgo ha registrato un incremento di 24 nuovi residenti e un’inaspettata ripresa imprenditoriale.
Dalla Valle della Morte alla rinascita
“Ci chiamavano la Valle della Morte perché la nostra economia ruotava attorno alla produzione di bare” racconta Silvano Dovetta, sindaco da oltre vent’anni. “Ma quando quell’attività è scomparsa, abbiamo dovuto reinventarci.”
Il turismo, pur importante, non è stato la soluzione. Venasca è un paese di transito, non una destinazione turistica. La strategia vincente è stata un’altra: convincere chi vi passa a fermarsi. “Così abbiamo puntato sul nostro pane, che oggi è un prodotto di eccellenza e una vera attrazione.”
Oggi Venasca ospita cinque panetterie, cinque ristoranti, due pizzerie, un salumificio che dà lavoro a 50 persone e persino un’azienda farmaceutica. Un rilancio imprenditoriale che ha sorpreso persino i più ottimisti.
Venasca: dalla fabbrica di bare all’industria farmaceutica
Il punto di svolta è arrivato grazie a un finanziamento europeo, erogato dalla Regione Piemonte, che ha permesso di reindustrializzare l’area. “Grazie ai finanziamenti agevolati, siamo riusciti ad attrarre nuove aziende. Oggi, ad esempio, Pharmaflor, specializzata nella produzione farmaceutica, impiega 35 persone” spiega il sindaco Dovetta.
Il tessuto economico della valle si è evoluto in modo sorprendente. A pochi chilometri da Venasca, a Melle, si è affermata Valverbe, azienda leader nella produzione di tisane biologiche. A Piasco, invece, è attiva una delle poche fabbriche al mondo specializzate nella produzione di arpe.
Un futuro ancora fragile
Nonostante i successi, il sindaco Dovetta non nasconde le preoccupazioni. “Il nostro piccolo miracolo economico è fragile. La bassa montagna ha bisogno di supporto per svilupparsi, altrimenti rischia di morire. Senza servizi e senza nuove imprese, molti comuni sono destinati a scomparire.”
Il problema non è solo economico, ma anche ambientale. “Se la montagna si svuota, nessuno si prenderà cura del territorio. E la natura, prima o poi, presenterà il conto” conclude Dovetta.