Stalking e carri funebri “recapitati” a casa: vittima un uomo di 57 anni di Cesena.
Stalking e carri funebri “recapitati” a casa: vittima un uomo di 57 anni di Cesena.
Stalking e carri funebri. Una vicenda surreale e inquietante ha scosso Borello, frazione di Cesena: un uomo di 57 anni, Paolo Zignani, autotrasportatore, è stato vittima di stalking per mesi da parte di due donne, una 36enne e sua madre, entrambe originarie di Arezzo. Il caso ha destato scalpore non solo per la sua gravità, ma anche per le insolite modalità con cui le due donne hanno perseguitato la loro vittima.
Stalking con carri funebri e servizi non richiesti
L’incubo di Zignani è iniziato con una serie di molestie che hanno assunto contorni sempre più grotteschi. Le due donne hanno organizzato una vera e propria campagna di disturbo, inviando alla sua abitazione servizi funebri incaricati di prelevare presunte salme. In un arco di cinque mesi, ben 797 operatori funebri sono stati diretti alla casa dell’autotrasportatore, convinti di dover ritirare un defunto inesistente.
Un episodio particolarmente scioccante si è verificato quando, in sole 48 ore, 49 carri funebri si sono presentati alla sua abitazione, sostenendo di essere stati inviati per recuperare il corpo dello stesso Zignani. Ma lo stalking non si è limitato a questo. Oltre ai carri funebri, l’uomo ha ricevuto numerose visite indesiderate da muratori, imbianchini, corrieri e addetti alle consegne di cibo e bevande, provenienti da ogni parte d’Italia.
Un’app di incontri per aumentare la persecuzione
Non contenta di aver reso la vita dell’uomo un inferno, la 36enne ha persino creato un profilo su un’app di incontri, spacciandosi per la moglie di Zignani.
Questo ha generato ulteriore confusione e disagio nella vita del 57enne, che si è ritrovato a dover gestire anche contatti non richiesti da parte di estranei convinti di interagire con la sua presunta consorte.
Stalking e carri funebri: denuncia e conseguenze legali
Zignani, esasperato dalla situazione, ha deciso di denunciare le due donne alle autorità, ma nonostante ciò le molestie non sono cessate.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media, tanto da essere trattato su Il Resto del Carlino e discusso in trasmissioni televisive come La Vita in Diretta.
Le autorità stanno ora indagando per definire l’entità dei reati commessi e adottare le misure necessarie per fermare questo assurdo e persecutorio comportamento.
Perché questa storia fa notizia?
Questa incredibile vicenda ha catturato l’attenzione per la sua originalità e gravità, diventando virale sui social e nei principali media nazionali.
La combinazione di stalking, carri funebri e identità false sui social ha reso il caso un esempio emblematico delle nuove forme di molestie che possono colpire chiunque.
Resta da vedere quale sarà l’esito delle indagini e se la giustizia riuscirà a porre fine a questa assurda e inquietante persecuzione.
Stalking e carri funebri. Una vicenda surreale e inquietante ha scosso Borello, frazione di Cesena: un uomo di 57 anni, Paolo Zignani, autotrasportatore, è stato vittima di stalking per mesi da parte di due donne, una 36enne e sua madre, entrambe originarie di Arezzo. Il caso ha destato scalpore non solo per la sua gravità, ma anche per le insolite modalità con cui le due donne hanno perseguitato la loro vittima.
Stalking con carri funebri e servizi non richiesti
L’incubo di Zignani è iniziato con una serie di molestie che hanno assunto contorni sempre più grotteschi. Le due donne hanno organizzato una vera e propria campagna di disturbo, inviando alla sua abitazione servizi funebri incaricati di prelevare presunte salme. In un arco di cinque mesi, ben 797 operatori funebri sono stati diretti alla casa dell’autotrasportatore, convinti di dover ritirare un defunto inesistente.
Un episodio particolarmente scioccante si è verificato quando, in sole 48 ore, 49 carri funebri si sono presentati alla sua abitazione, sostenendo di essere stati inviati per recuperare il corpo dello stesso Zignani. Ma lo stalking non si è limitato a questo. Oltre ai carri funebri, l’uomo ha ricevuto numerose visite indesiderate da muratori, imbianchini, corrieri e addetti alle consegne di cibo e bevande, provenienti da ogni parte d’Italia.
Un’app di incontri per aumentare la persecuzione
Non contenta di aver reso la vita dell’uomo un inferno, la 36enne ha persino creato un profilo su un’app di incontri, spacciandosi per la moglie di Zignani.
Questo ha generato ulteriore confusione e disagio nella vita del 57enne, che si è ritrovato a dover gestire anche contatti non richiesti da parte di estranei convinti di interagire con la sua presunta consorte.
Stalking e carri funebri: denuncia e conseguenze legali
Zignani, esasperato dalla situazione, ha deciso di denunciare le due donne alle autorità, ma nonostante ciò le molestie non sono cessate.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media, tanto da essere trattato su Il Resto del Carlino e discusso in trasmissioni televisive come La Vita in Diretta.
Le autorità stanno ora indagando per definire l’entità dei reati commessi e adottare le misure necessarie per fermare questo assurdo e persecutorio comportamento.
Perché questa storia fa notizia?
Questa incredibile vicenda ha catturato l’attenzione per la sua originalità e gravità, diventando virale sui social e nei principali media nazionali.
La combinazione di stalking, carri funebri e identità false sui social ha reso il caso un esempio emblematico delle nuove forme di molestie che possono colpire chiunque.
Resta da vedere quale sarà l’esito delle indagini e se la giustizia riuscirà a porre fine a questa assurda e inquietante persecuzione.