Il Santo del giorno 19 gennaio
Il Santo del giorno 19 gennaio, Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Nome: Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Titolo: Martiri a Roma
Ricorrenza: 19 gennaio
I Santi del giorno 19 gennaio, Mario, Marta, Abaco e Audiface sono venerati dalla Chiesa cattolica come martiri del periodo delle persecuzioni contro i cristiani. Le informazioni su di loro derivano principalmente dalla Passio di San Valentino, un testo del IV secolo, che narra la loro storia leggendaria e devota.
Una famiglia devota e la loro missione
Secondo la tradizione, Mario (o Maris), un nobile di origine persiana, insieme alla moglie Marta e ai figli Audiface e Abaco, giunse a Roma nel 270 d.C. con l’intento di venerare le tombe dei martiri cristiani. Durante il loro soggiorno, la famiglia si dedicò con fervore a un’opera caritatevole: aiutare il prete Giovanni a seppellire i corpi di oltre 260 martiri che giacevano abbandonati lungo la via Salaria, vittime delle persecuzioni.
Questa attività non passò inosservata. Scoperti, furono arrestati e sottoposti a interrogatori da parte delle autorità romane, tra cui il prefetto Flaviano e il governatore Marciano. Di fronte alla richiesta di abiurare la fede cristiana e offrire sacrifici agli idoli, rifiutarono con fermezza.
Il martirio
La loro fermezza di fede portò alla condanna a morte: Mario, Abaco e Audiface furono decapitati lungo la via Cornelia, mentre Marta fu uccisa presso uno stagno vicino, noto come nympha. Una matrona romana, Felicita, si occupò dei loro corpi, seppellendoli in un suo possedimento lungo la stessa via.
La venerazione e le reliquie
Nel luogo della sepoltura sorse una chiesa, oggi conosciuta come Tenuta Boccea, che divenne meta di pellegrinaggi nel Medioevo. Verso la fine del Settecento, a causa dell’aumento della popolazione e dei pellegrinaggi, fu edificata una nuova chiesa per ospitare in modo decoroso i devoti. Questa fu inaugurata nel 1789 per volere di papa Pio VI, su progetto dell’architetto Virginio Bracci.
Le reliquie della famiglia martire ebbero vicende complesse: alcune furono trasferite nelle chiese di Sant’Adriano e Santa Prassede a Roma, altre inviate a Seligenstadt nell’828, grazie a Eginardo, biografo di Carlo Magno. Attualmente, i corpi dei Santi Mario e Marta riposano in un’urna sotto l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Calibita sull’isola Tiberina a Roma.
Un simbolo di fede familiare
La tradizione popolare narra che la famiglia giunse a Roma come gruppo di pellegrini devoti. Tuttavia, secondo gli ultimi studi, è probabile che non fossero persiani, bensì abitanti della villa imperiale di Lorium, situata lungo la via Cornelia. Potrebbero essere stati un gruppo di cristiani locali, accomunati dalla fede, piuttosto che una famiglia biologica.
Un culto di speranza e protezione
I Santi Mario e Marta sono invocati nelle Litanie dei Santi durante il rito del matrimonio, simbolo della protezione dell’unione familiare e della forza spirituale nell’affrontare le avversità.
La loro festa liturgica, celebrata il 19 gennaio.
Il Santo del giorno 19 gennaio
Il Santo del giorno 19 gennaio, Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Nome: Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Titolo: Martiri a Roma
Ricorrenza: 19 gennaio
I Santi del giorno 19 gennaio, Mario, Marta, Abaco e Audiface sono venerati dalla Chiesa cattolica come martiri del periodo delle persecuzioni contro i cristiani. Le informazioni su di loro derivano principalmente dalla Passio di San Valentino, un testo del IV secolo, che narra la loro storia leggendaria e devota.
Una famiglia devota e la loro missione
Secondo la tradizione, Mario (o Maris), un nobile di origine persiana, insieme alla moglie Marta e ai figli Audiface e Abaco, giunse a Roma nel 270 d.C. con l’intento di venerare le tombe dei martiri cristiani. Durante il loro soggiorno, la famiglia si dedicò con fervore a un’opera caritatevole: aiutare il prete Giovanni a seppellire i corpi di oltre 260 martiri che giacevano abbandonati lungo la via Salaria, vittime delle persecuzioni.
Questa attività non passò inosservata. Scoperti, furono arrestati e sottoposti a interrogatori da parte delle autorità romane, tra cui il prefetto Flaviano e il governatore Marciano. Di fronte alla richiesta di abiurare la fede cristiana e offrire sacrifici agli idoli, rifiutarono con fermezza.
Il martirio
La loro fermezza di fede portò alla condanna a morte: Mario, Abaco e Audiface furono decapitati lungo la via Cornelia, mentre Marta fu uccisa presso uno stagno vicino, noto come nympha. Una matrona romana, Felicita, si occupò dei loro corpi, seppellendoli in un suo possedimento lungo la stessa via.
La venerazione e le reliquie
Nel luogo della sepoltura sorse una chiesa, oggi conosciuta come Tenuta Boccea, che divenne meta di pellegrinaggi nel Medioevo. Verso la fine del Settecento, a causa dell’aumento della popolazione e dei pellegrinaggi, fu edificata una nuova chiesa per ospitare in modo decoroso i devoti. Questa fu inaugurata nel 1789 per volere di papa Pio VI, su progetto dell’architetto Virginio Bracci.
Le reliquie della famiglia martire ebbero vicende complesse: alcune furono trasferite nelle chiese di Sant’Adriano e Santa Prassede a Roma, altre inviate a Seligenstadt nell’828, grazie a Eginardo, biografo di Carlo Magno. Attualmente, i corpi dei Santi Mario e Marta riposano in un’urna sotto l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Calibita sull’isola Tiberina a Roma.
Un simbolo di fede familiare
La tradizione popolare narra che la famiglia giunse a Roma come gruppo di pellegrini devoti. Tuttavia, secondo gli ultimi studi, è probabile che non fossero persiani, bensì abitanti della villa imperiale di Lorium, situata lungo la via Cornelia. Potrebbero essere stati un gruppo di cristiani locali, accomunati dalla fede, piuttosto che una famiglia biologica.
Un culto di speranza e protezione
I Santi Mario e Marta sono invocati nelle Litanie dei Santi durante il rito del matrimonio, simbolo della protezione dell’unione familiare e della forza spirituale nell’affrontare le avversità.
La loro festa liturgica, celebrata il 19 gennaio.