Comune San Marco Evangelista

San Marco Evangelista. Caso Forno Crematorio, i consiglieri chiedono chiarezza sui responsabili.

14 Gennaio 2025 - 18:33--Forni Crematori-

Il caso del forno crematorio di San Marco Evangelista si arricchisce di un nuovo capitolo dopo la sentenza del TAR, che ha dato ragione alla società Italgeco S.c.ar.l., obbligando il Comune a fornire risposte alla diffida inviata nel maggio 2024.
Ora, la vicenda è approdata sulla scrivania della segretaria comunale Maria Angela Terribile, con i consiglieri di opposizione Vincenzo Zitiello, Antonia Del Prete e Felice Foresta che richiedono chiarimenti sui responsabili dell’omissione e sui danni economici subiti dall’Ente.

L’interrogazione dei consiglieri comunali

I consiglieri comunali hanno presentato un’interrogazione formale per fare luce su una questione che rischia di avere ripercussioni finanziarie e politiche rilevanti per il Comune.
Tra le domande poste al segretario comunale, emergono richieste specifiche:

  • Individuazione delle responsabilità: I consiglieri chiedono di sapere chi fosse il responsabile competente per rispondere alla diffida inviata via PEC dalla Italgeco il 6 maggio 2024. L’omissione di questa risposta è stata la causa della condanna del Comune da parte del TAR.
  • Valutazione del danno economico: L’interrogazione punta a quantificare il danno economico totale subito dal Comune, che include sia l’importo stabilito dalla sentenza in favore della società Italgeco sia le spese legali sostenute dall’Ente per la costituzione in giudizio.
  • Comunicazioni alla Corte dei Conti: I consiglieri vogliono sapere se la segretaria comunale abbia già informato la Corte dei Conti su una vicenda che potrebbe configurarsi come danno erariale.

La sentenza del TAR e le sue implicazioni

La sentenza del TAR ha stabilito che il Comune non ha adempiuto ai propri obblighi amministrativi, generando un contenzioso con Italgeco, società interessata alla realizzazione di un impianto di cremazione nel cimitero comunale. La mancata risposta alla diffida ha portato a una condanna che rischia di pesare sulle casse pubbliche, evidenziando una gestione poco attenta della questione.

Un caso politico e amministrativo

La vicenda ha assunto connotati non solo amministrativi ma anche politici. Le opposizioni accusano l’amministrazione comunale di aver trascurato un tema sensibile e chiedono una maggiore trasparenza nella gestione del procedimento. “È fondamentale chiarire chi abbia omesso di svolgere il proprio dovere – hanno dichiarato i consiglieri – e quali misure saranno adottate per evitare il ripetersi di simili situazioni.”

La risposta attesa

Ora spetta alla segretaria comunale Maria Angela Terribile fornire le risposte richieste, sia per individuare eventuali responsabilità sia per rassicurare i cittadini sulla gestione trasparente della vicenda. Rimane da capire se la Corte dei Conti sarà coinvolta e quali saranno le conseguenze per i responsabili dell’omissione.

Un monito per il futuro

Questo caso sottolinea l’importanza di una gestione amministrativa rigorosa e attenta, soprattutto in ambiti delicati come la realizzazione di impianti pubblici.
La trasparenza e la rapidità nel rispondere alle istanze delle parti coinvolte sono fondamentali per evitare danni economici e contenziosi legali che, come in questo caso, rischiano di gravare sulle finanze pubbliche e di compromettere la fiducia della comunità verso le istituzioni locali.

hofi

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Ora, la vicenda è approdata sulla scrivania della segretaria comunale Maria Angela Terribile, con i consiglieri di opposizione Vincenzo Zitiello, Antonia Del Prete e Felice Foresta che richiedono chiarimenti sui responsabili dell’omissione e sui danni economici subiti dall’Ente.

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I consiglieri comunali hanno presentato un’interrogazione formale per fare luce su una questione che rischia di avere ripercussioni finanziarie e politiche rilevanti per il Comune.
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  • Individuazione delle responsabilità: I consiglieri chiedono di sapere chi fosse il responsabile competente per rispondere alla diffida inviata via PEC dalla Italgeco il 6 maggio 2024. L’omissione di questa risposta è stata la causa della condanna del Comune da parte del TAR.
  • Valutazione del danno economico: L’interrogazione punta a quantificare il danno economico totale subito dal Comune, che include sia l’importo stabilito dalla sentenza in favore della società Italgeco sia le spese legali sostenute dall’Ente per la costituzione in giudizio.
  • Comunicazioni alla Corte dei Conti: I consiglieri vogliono sapere se la segretaria comunale abbia già informato la Corte dei Conti su una vicenda che potrebbe configurarsi come danno erariale.

La sentenza del TAR e le sue implicazioni

La sentenza del TAR ha stabilito che il Comune non ha adempiuto ai propri obblighi amministrativi, generando un contenzioso con Italgeco, società interessata alla realizzazione di un impianto di cremazione nel cimitero comunale. La mancata risposta alla diffida ha portato a una condanna che rischia di pesare sulle casse pubbliche, evidenziando una gestione poco attenta della questione.

Un caso politico e amministrativo

La vicenda ha assunto connotati non solo amministrativi ma anche politici. Le opposizioni accusano l’amministrazione comunale di aver trascurato un tema sensibile e chiedono una maggiore trasparenza nella gestione del procedimento. “È fondamentale chiarire chi abbia omesso di svolgere il proprio dovere – hanno dichiarato i consiglieri – e quali misure saranno adottate per evitare il ripetersi di simili situazioni.”

La risposta attesa

Ora spetta alla segretaria comunale Maria Angela Terribile fornire le risposte richieste, sia per individuare eventuali responsabilità sia per rassicurare i cittadini sulla gestione trasparente della vicenda. Rimane da capire se la Corte dei Conti sarà coinvolta e quali saranno le conseguenze per i responsabili dell’omissione.

Un monito per il futuro

Questo caso sottolinea l’importanza di una gestione amministrativa rigorosa e attenta, soprattutto in ambiti delicati come la realizzazione di impianti pubblici.
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