9 aprile 2011. Muore Sidney Lumet, regista di impegno e sperimentazione.

Sidney Lumet nasce a Filadelfia il 25 giugno 1924.
Cresce nel Lower East Side di Manhattan.
I suoi genitori, Baruch Lumet ed Eugenia Wermus, sono immigrati polacchi di origine ebraica.
Il padre è attore allo Yiddish Art Theatre, la madre è ballerina.
Sidney debutta sul palco a quattro anni, recitando accanto al padre.
Frequenta la Professional Children School e inizia presto a lavorare in teatro.
Il debutto alla regia e il successo immediato
Negli anni ’50 Lumet lavora per la televisione e per il teatro.
Nel 1957 esordisce al cinema con La parola ai giurati, interpretato da Henry Fonda.
Il film denuncia il razzismo e le violazioni dei diritti civili.
Ottiene l’Orso d’oro a Berlino e una candidatura all’Oscar come miglior regista.
L’opera lo consacra come uno dei registi più promettenti di Hollywood.
I grandi interpreti e il cinema impegnato
Negli anni ’60 dirige attrici come Sophia Loren in Quel tipo di donna e Anna Magnani in Pelle di serpente.
Lavora con Marlon Brando, Katharine Hepburn, Ralph Richardson e Rod Steiger.
Dirige Henry Fonda nel thriller politico A prova d’errore e Sean Connery in La collina del disonore.
Dimostra grande abilità nel dirigere gli attori e trattare tematiche sociali.
L’epoca d’oro degli anni ’70
Negli anni ’70 firma capolavori entrati nella storia del cinema.
Con Serpico (1973) e Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), racconta la corruzione e la disillusione.
Entrambi i film hanno come protagonista Al Pacino.
Nel 1974 dirige Assassinio sull’Orient Express, adattando Agatha Christie con un cast eccezionale.
Con Quinto potere (1976) denuncia il potere dei media e anticipa temi ancora attuali.
Il film vince quattro Oscar, tra cui quelli a Peter Finch e Faye Dunaway.
Gli anni ’80 e ’90: impegno e sperimentazione
Il verdetto, uscito nel 1982, vede Paul Newman protagonista sotto la regia di Lumet.
L’anno seguente affronta il delicato caso Rosenberg nel film Daniel.
Con Il mattino dopo del 1986, offre a Jane Fonda un ruolo che le vale una candidatura all’Oscar.
Durante gli anni ’90, pur senza replicare i successi precedenti, prosegue la sua attività con dedizione.
Chiude il decennio con Gloria (1999), rivisitazione personale del celebre film di John Cassavetes.
Gli ultimi film e l’Oscar alla carriera
Prova a incastrarmi segna nel 2006 un ritorno applaudito, grazie anche alla sorprendente interpretazione di Vin Diesel.
L’anno seguente firma la regia di Onora il padre e la madre, con un cast intenso guidato da Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman.
L’opera ottiene recensioni positive e dimostra come la sua visione resti lucida e potente.
Per celebrare la sua lunga carriera, l’Academy gli conferisce l’Oscar onorario nel 2005.
Nel 2009 compare nel documentario I Knew It Was You, un tributo all’attore John Cazale.
Vita privata e matrimoni
Si sposa con l’attrice Rita Gam nel 1949.
La coppia divorzia nel 1954.
Nel 1956 si unisce in matrimonio con Gloria Vanderbilt, ma il matrimonio termina nel 1963.
Ha altri due matrimoni e conduce una vita riservata.
Morte e funerali di Sidney Lumet
Sidney Lumet muore il 9 aprile 2011 nella sua casa a Manhattan.
La causa è un linfoma diagnosticato poco tempo prima.
Aveva 86 anni.
I funerali si svolgono in forma privata, secondo la sua volontà.
Sidney Lumet nasce a Filadelfia il 25 giugno 1924.
Cresce nel Lower East Side di Manhattan.
I suoi genitori, Baruch Lumet ed Eugenia Wermus, sono immigrati polacchi di origine ebraica.
Il padre è attore allo Yiddish Art Theatre, la madre è ballerina.
Sidney debutta sul palco a quattro anni, recitando accanto al padre.
Frequenta la Professional Children School e inizia presto a lavorare in teatro.
Il debutto alla regia e il successo immediato
Negli anni ’50 Lumet lavora per la televisione e per il teatro.
Nel 1957 esordisce al cinema con La parola ai giurati, interpretato da Henry Fonda.
Il film denuncia il razzismo e le violazioni dei diritti civili.
Ottiene l’Orso d’oro a Berlino e una candidatura all’Oscar come miglior regista.
L’opera lo consacra come uno dei registi più promettenti di Hollywood.
I grandi interpreti e il cinema impegnato
Negli anni ’60 dirige attrici come Sophia Loren in Quel tipo di donna e Anna Magnani in Pelle di serpente.
Lavora con Marlon Brando, Katharine Hepburn, Ralph Richardson e Rod Steiger.
Dirige Henry Fonda nel thriller politico A prova d’errore e Sean Connery in La collina del disonore.
Dimostra grande abilità nel dirigere gli attori e trattare tematiche sociali.
L’epoca d’oro degli anni ’70
Negli anni ’70 firma capolavori entrati nella storia del cinema.
Con Serpico (1973) e Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), racconta la corruzione e la disillusione.
Entrambi i film hanno come protagonista Al Pacino.
Nel 1974 dirige Assassinio sull’Orient Express, adattando Agatha Christie con un cast eccezionale.
Con Quinto potere (1976) denuncia il potere dei media e anticipa temi ancora attuali.
Il film vince quattro Oscar, tra cui quelli a Peter Finch e Faye Dunaway.
Gli anni ’80 e ’90: impegno e sperimentazione
Il verdetto, uscito nel 1982, vede Paul Newman protagonista sotto la regia di Lumet.
L’anno seguente affronta il delicato caso Rosenberg nel film Daniel.
Con Il mattino dopo del 1986, offre a Jane Fonda un ruolo che le vale una candidatura all’Oscar.
Durante gli anni ’90, pur senza replicare i successi precedenti, prosegue la sua attività con dedizione.
Chiude il decennio con Gloria (1999), rivisitazione personale del celebre film di John Cassavetes.
Gli ultimi film e l’Oscar alla carriera
Prova a incastrarmi segna nel 2006 un ritorno applaudito, grazie anche alla sorprendente interpretazione di Vin Diesel.
L’anno seguente firma la regia di Onora il padre e la madre, con un cast intenso guidato da Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman.
L’opera ottiene recensioni positive e dimostra come la sua visione resti lucida e potente.
Per celebrare la sua lunga carriera, l’Academy gli conferisce l’Oscar onorario nel 2005.
Nel 2009 compare nel documentario I Knew It Was You, un tributo all’attore John Cazale.
Vita privata e matrimoni
Si sposa con l’attrice Rita Gam nel 1949.
La coppia divorzia nel 1954.
Nel 1956 si unisce in matrimonio con Gloria Vanderbilt, ma il matrimonio termina nel 1963.
Ha altri due matrimoni e conduce una vita riservata.
Morte e funerali di Sidney Lumet
Sidney Lumet muore il 9 aprile 2011 nella sua casa a Manhattan.
La causa è un linfoma diagnosticato poco tempo prima.
Aveva 86 anni.
I funerali si svolgono in forma privata, secondo la sua volontà.