5 aprile 2018. Muore Giorgio Bubba volto storico di 90° minuto.

Giorgio Bubba è stato uno dei volti più noti del giornalismo sportivo italiano.
Nato a La Spezia il 23 luglio 1936, ha saputo conquistare il grande pubblico grazie alla sua voce appassionata e al suo stile inconfondibile.
Per decenni ha raccontato il calcio con precisione, ironia e profonda umanità, diventando un’icona per i tifosi di Genoa e Sampdoria.
Una carriera tra 90º minuto e La Domenica Sportiva
Dopo aver mosso i primi passi come cronista, Giorgio Bubba entra nella squadra della Rai, dove diventa presto uno dei protagonisti di trasmissioni storiche come 90º minuto e La Domenica Sportiva.
Segue da vicino le partite del Genoa e della Sampdoria, raccontando le emozioni delle due tifoserie con competenza e grande trasporto.
Accanto a colleghi diventati leggendari come Luigi Necco e Tonino Carino, Bubba contribuisce a costruire un’epoca d’oro del giornalismo sportivo italiano.
La sua presenza diventa così familiare da ispirare anche la satira della rivista Cuore, che lo celebra come volto simbolo del calcio raccontato con passione.
Un giornalista che andava oltre lo sport
Oltre al calcio, Giorgio Bubba si è occupato anche di altri grandi eventi mediatici.
Tra questi, ha seguito più volte il Festival di Sanremo, dimostrando la sua versatilità e il suo talento anche nel racconto della musica e dello spettacolo.
Ma è con il pallone che ha stabilito un legame indelebile.
In anni in cui le partite non venivano trasmesse in diretta, la sua voce alla radio o alla TV diventava uno strumento fondamentale per accendere l’immaginazione dei tifosi.
Un mondo in bianco e nero, fatto di parole, emozioni e attese, che oggi non esiste più, ma di cui Giorgio Bubba è stato uno dei principali custodi.
La famiglia e la vita privata
Giorgio ha condiviso la sua vita con la moglie Piera, con la quale ha avuto due figlie: Elisabetta e Claudia.
Dal loro amore sono nati cinque nipoti, che rappresentano oggi la continuità di una famiglia unita e fiera del percorso compiuto da un uomo così amato dal pubblico.
Morte e funerali
Colpito da un ictus nel 1988 e, successivamente, da un’emorragia cerebrale nel 2017, Giorgio Bubba è scomparso il 5 aprile 2018, all’età di 81 anni.
La sua morte ha suscitato una profonda commozione nel mondo dello sport e della televisione italiana.
Il Genoa lo ha ricordato con un messaggio carico di affetto, sottolineando come le sue parole sapessero accendere l’immaginazione dei tifosi in un’epoca priva di dirette TV.
Anche la Sampdoria ha espresso il proprio cordoglio, definendolo “volto e voce di un calcio che non c’è più”.
La Regione Liguria, attraverso l’assessore allo Sport Ilaria Cavo, ha omaggiato Giorgio Bubba come un grande professionista, capace di raccontare lo sport con simpatia, semplicità e passione.
Giorgio Bubba è stato uno dei volti più noti del giornalismo sportivo italiano.
Nato a La Spezia il 23 luglio 1936, ha saputo conquistare il grande pubblico grazie alla sua voce appassionata e al suo stile inconfondibile.
Per decenni ha raccontato il calcio con precisione, ironia e profonda umanità, diventando un’icona per i tifosi di Genoa e Sampdoria.
Una carriera tra 90º minuto e La Domenica Sportiva
Dopo aver mosso i primi passi come cronista, Giorgio Bubba entra nella squadra della Rai, dove diventa presto uno dei protagonisti di trasmissioni storiche come 90º minuto e La Domenica Sportiva.
Segue da vicino le partite del Genoa e della Sampdoria, raccontando le emozioni delle due tifoserie con competenza e grande trasporto.
Accanto a colleghi diventati leggendari come Luigi Necco e Tonino Carino, Bubba contribuisce a costruire un’epoca d’oro del giornalismo sportivo italiano.
La sua presenza diventa così familiare da ispirare anche la satira della rivista Cuore, che lo celebra come volto simbolo del calcio raccontato con passione.
Un giornalista che andava oltre lo sport
Oltre al calcio, Giorgio Bubba si è occupato anche di altri grandi eventi mediatici.
Tra questi, ha seguito più volte il Festival di Sanremo, dimostrando la sua versatilità e il suo talento anche nel racconto della musica e dello spettacolo.
Ma è con il pallone che ha stabilito un legame indelebile.
In anni in cui le partite non venivano trasmesse in diretta, la sua voce alla radio o alla TV diventava uno strumento fondamentale per accendere l’immaginazione dei tifosi.
Un mondo in bianco e nero, fatto di parole, emozioni e attese, che oggi non esiste più, ma di cui Giorgio Bubba è stato uno dei principali custodi.
La famiglia e la vita privata
Giorgio ha condiviso la sua vita con la moglie Piera, con la quale ha avuto due figlie: Elisabetta e Claudia.
Dal loro amore sono nati cinque nipoti, che rappresentano oggi la continuità di una famiglia unita e fiera del percorso compiuto da un uomo così amato dal pubblico.
Morte e funerali
Colpito da un ictus nel 1988 e, successivamente, da un’emorragia cerebrale nel 2017, Giorgio Bubba è scomparso il 5 aprile 2018, all’età di 81 anni.
La sua morte ha suscitato una profonda commozione nel mondo dello sport e della televisione italiana.
Il Genoa lo ha ricordato con un messaggio carico di affetto, sottolineando come le sue parole sapessero accendere l’immaginazione dei tifosi in un’epoca priva di dirette TV.
Anche la Sampdoria ha espresso il proprio cordoglio, definendolo “volto e voce di un calcio che non c’è più”.
La Regione Liguria, attraverso l’assessore allo Sport Ilaria Cavo, ha omaggiato Giorgio Bubba come un grande professionista, capace di raccontare lo sport con simpatia, semplicità e passione.