4 aprile 1968. Muore Martin Luther King, l’uomo della giustizia sociale. “I Have a Dream”.

Martin Luther King Jr. nasce il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, in Georgia.
Cresce nella Auburn Avenue, zona borghese della città, in una famiglia profondamente religiosa.
Il padre, reverendo battista, gli trasmette i valori cristiani e l’impegno verso la comunità.
Il nonno materno, anche lui pastore, gli lascia in eredità la passione per la predicazione.
Durante l’infanzia subisce i primi episodi di segregazione razziale, esperienze che lo segneranno per sempre.
La formazione accademica e la vocazione religiosa
A soli 15 anni Martin entra al Morehouse College, dove si laurea in sociologia.
Nel 1948 inizia gli studi di teologia al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania.
Durante questi anni scopre il pensiero di Gandhi e il valore della resistenza non violenta.
Nel 1953 sposa Coretta Scott e due anni dopo consegue il dottorato in teologia sistematica all’Università di Boston.
Nel 1954 accetta di diventare pastore della chiesa battista di Dexter Avenue a Montgomery, in Alabama.
L’episodio di Rosa Parks e il boicottaggio degli autobus
Il 1º dicembre 1955 Rosa Parks si rifiuta di cedere il posto su un autobus a un passeggero bianco.
King guida la protesta della comunità nera di Montgomery con un lungo boicottaggio dei trasporti pubblici.
Dopo 382 giorni di protesta pacifica, la Corte Suprema abolisce la segregazione sui bus.
Questo evento lo consacra come nuovo leader del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.
La nascita della SCLC e le battaglie per l’uguaglianza
Nel 1957 fonda la Southern Christian Leadership Conference (SCLC), per coordinare le proteste dei neri del Sud.
Predica la nonviolenza e organizza sit-in, marce e campagne di disobbedienza civile.
Partecipa alla campagna di Birmingham e scrive la celebre Lettera dalla prigione di Birmingham nel 1963.
Quello stesso anno guida la marcia su Washington e pronuncia il discorso “I Have a Dream”.
Le sue parole ispirano milioni di persone e diventano il simbolo universale della lotta contro il razzismo.
Il premio Nobel per la pace e le nuove sfide
Nel 1964 riceve il Premio Nobel per la Pace, il più giovane nella storia a ottenerlo.
La sua battaglia si estende alla povertà, alle disuguaglianze sociali e alla guerra del Vietnam.
Nel 1965 guida la marcia da Selma a Montgomery per il diritto di voto agli afroamericani.
L’anno successivo affronta le tensioni interne al movimento con l’emergere del “Black Power”.
Avvia la Poor People’s Campaign per chiedere diritti economici per tutti gli emarginati, neri e bianchi.
L’opposizione alla guerra in Vietnam e le critiche
Nel 1967 condanna pubblicamente il coinvolgimento americano nella guerra del Vietnam.
Nel discorso “Beyond Vietnam” parla di ingiustizia, imperialismo e necessità di una rivoluzione dei valori.
Questa presa di posizione gli attira critiche sia dai media sia dai suoi stessi alleati.
Nonostante le difficoltà, King continua a battersi per un’America più giusta e pacifica.
L’assassinio a Memphis e l’addio di un popolo
Il 4 aprile 1968 Martin Luther King si trova a Memphis per sostenere uno sciopero degli operatori ecologici.
Alloggia al Lorraine Motel e si affaccia al balcone della stanza 306.
Alle 18:01 viene colpito da un proiettile alla testa da un cecchino.
Trasportato all’ospedale St. Joseph’s, muore un’ora dopo, a soli 39 anni.
Il presidente Johnson proclama il lutto nazionale.
A Washington si organizzano manifestazioni pacifiche, ma anche esplodono proteste violente in oltre 120 città.
Il 9 aprile si tengono i funerali ad Atlanta, con una processione a cui partecipano oltre 100.000 persone.
Come da lui richiesto, il corteo funebre fu semplice, con la bara trasportata su un carro trainato da due asini.
King viene sepolto nel Southview Cemetery, accanto alla sua amata Coretta Scott King.
Ancora oggi, il terzo lunedì di gennaio si celebra il Martin Luther King Day, festa nazionale negli Stati Uniti.
Martin Luther King Jr. nasce il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, in Georgia.
Cresce nella Auburn Avenue, zona borghese della città, in una famiglia profondamente religiosa.
Il padre, reverendo battista, gli trasmette i valori cristiani e l’impegno verso la comunità.
Il nonno materno, anche lui pastore, gli lascia in eredità la passione per la predicazione.
Durante l’infanzia subisce i primi episodi di segregazione razziale, esperienze che lo segneranno per sempre.
La formazione accademica e la vocazione religiosa
A soli 15 anni Martin entra al Morehouse College, dove si laurea in sociologia.
Nel 1948 inizia gli studi di teologia al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania.
Durante questi anni scopre il pensiero di Gandhi e il valore della resistenza non violenta.
Nel 1953 sposa Coretta Scott e due anni dopo consegue il dottorato in teologia sistematica all’Università di Boston.
Nel 1954 accetta di diventare pastore della chiesa battista di Dexter Avenue a Montgomery, in Alabama.
L’episodio di Rosa Parks e il boicottaggio degli autobus
Il 1º dicembre 1955 Rosa Parks si rifiuta di cedere il posto su un autobus a un passeggero bianco.
King guida la protesta della comunità nera di Montgomery con un lungo boicottaggio dei trasporti pubblici.
Dopo 382 giorni di protesta pacifica, la Corte Suprema abolisce la segregazione sui bus.
Questo evento lo consacra come nuovo leader del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.
La nascita della SCLC e le battaglie per l’uguaglianza
Nel 1957 fonda la Southern Christian Leadership Conference (SCLC), per coordinare le proteste dei neri del Sud.
Predica la nonviolenza e organizza sit-in, marce e campagne di disobbedienza civile.
Partecipa alla campagna di Birmingham e scrive la celebre Lettera dalla prigione di Birmingham nel 1963.
Quello stesso anno guida la marcia su Washington e pronuncia il discorso “I Have a Dream”.
Le sue parole ispirano milioni di persone e diventano il simbolo universale della lotta contro il razzismo.
Il premio Nobel per la pace e le nuove sfide
Nel 1964 riceve il Premio Nobel per la Pace, il più giovane nella storia a ottenerlo.
La sua battaglia si estende alla povertà, alle disuguaglianze sociali e alla guerra del Vietnam.
Nel 1965 guida la marcia da Selma a Montgomery per il diritto di voto agli afroamericani.
L’anno successivo affronta le tensioni interne al movimento con l’emergere del “Black Power”.
Avvia la Poor People’s Campaign per chiedere diritti economici per tutti gli emarginati, neri e bianchi.
L’opposizione alla guerra in Vietnam e le critiche
Nel 1967 condanna pubblicamente il coinvolgimento americano nella guerra del Vietnam.
Nel discorso “Beyond Vietnam” parla di ingiustizia, imperialismo e necessità di una rivoluzione dei valori.
Questa presa di posizione gli attira critiche sia dai media sia dai suoi stessi alleati.
Nonostante le difficoltà, King continua a battersi per un’America più giusta e pacifica.
L’assassinio a Memphis e l’addio di un popolo
Il 4 aprile 1968 Martin Luther King si trova a Memphis per sostenere uno sciopero degli operatori ecologici.
Alloggia al Lorraine Motel e si affaccia al balcone della stanza 306.
Alle 18:01 viene colpito da un proiettile alla testa da un cecchino.
Trasportato all’ospedale St. Joseph’s, muore un’ora dopo, a soli 39 anni.
Il presidente Johnson proclama il lutto nazionale.
A Washington si organizzano manifestazioni pacifiche, ma anche esplodono proteste violente in oltre 120 città.
Il 9 aprile si tengono i funerali ad Atlanta, con una processione a cui partecipano oltre 100.000 persone.
Come da lui richiesto, il corteo funebre fu semplice, con la bara trasportata su un carro trainato da due asini.
King viene sepolto nel Southview Cemetery, accanto alla sua amata Coretta Scott King.
Ancora oggi, il terzo lunedì di gennaio si celebra il Martin Luther King Day, festa nazionale negli Stati Uniti.