3 marzo 2007. Muore Osvaldo Cavandoli.

Osvaldo Cavandoli nasce il 1° gennaio 1920 a Toscolano Maderno, sul lago di Garda.
Durante l’infanzia si trasferisce con la famiglia a Milano, dove trascorrerà il resto della sua vita. Dopo aver frequentato un istituto professionale, nel 1938 ottiene un impiego come disegnatore tecnico all’Alfa Romeo e successivamente alla CEMSA di Saronno.
Durante la Seconda Guerra Mondiale inizia a realizzare vignette satiriche sulla vita quotidiana del periodo bellico.
Nel 1944 risponde a un’inserzione sul giornale e si unisce alla Pagot Film, dove apprende le tecniche dell’animazione.
Qui partecipa alla produzione di Lalla, piccola Lalla e del primo lungometraggio animato italiano, I fratelli Dinamite.
L’esperienza con Pupilandia
Negli anni ’50 decide di avviare una carriera indipendente e, con l’amico Ugo Moroni, fonda Pupilandia, una piccola casa di produzione specializzata in film a pupazzi animati.
Tra il 1950 e il 1957 realizza oltre quindici cortometraggi pubblicitari, tra cui Pinocchio, Laggiù nel Far West e Il nuovo Cappuccetto Rosso.
Nel biennio 1965-1967 lavora con Marco Biassoni e Giuseppe Laganà alla produzione pubblicitaria di Lancillotto e Re Artù.
Forte di questa esperienza, nel 1968 concepisce un nuovo personaggio: Mr. Mark, destinato a diventare la celebre Linea.
La nascita e il successo de La Linea
Osvaldo Cavandoli presenta la sua idea alla Rai per il programma Carosello, che all’epoca rappresentava la vetrina pubblicitaria più ambita in Italia.
L’originale personaggio attira l’attenzione di Massimo Lagostina, titolare dell’omonima azienda di pentole, che lo sceglie come mascotte per la sua campagna pubblicitaria.
Nel 1969 nascono i primi spot de La Linea, caratterizzati da un tratto essenziale, un protagonista brontolone e l’iconico doppiaggio in grammelot milanese di Carlo Bonomi.
Le pubblicità diventano un fenomeno nazionale e internazionale, ricevendo premi nei maggiori festival di animazione, tra cui quelli di Annecy e Zagabria.
Nel 1973 il personaggio esce dai confini pubblicitari e diventa protagonista di un libro illustrato pubblicato da Bompiani.
Due anni dopo, le strisce a fumetti iniziano a comparire anche sul Giornalino.
Nel 1977 viene lanciata la prima serie autonoma de La Linea, che ottiene un successo straordinario all’estero, soprattutto in Francia e Germania.
Dagli anni ’80 alla consacrazione
Nel 1980 Cavandoli collabora con Altan alla regia di 26 episodi della serie animata La Pimpa.
Negli anni successivi illustra diversi libri, tra cui Storielline molari di Mario Monteverdi e Il golf è una cosa seria, dove La Linea diventa protagonista di un manuale sulle regole del gioco.
Negli anni ’90, il personaggio fa brevi ritorni sulla televisione italiana, comparendo nei programmi Galagoal (TMC) e Pinocchio (Rai).
Nel 1998 Cavandoli partecipa al FestiValtravaglia e alla mostra Bestiario di Leonardo da Vinci presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Nel 2000, la Allianz di Berlino commissiona a Cavandoli la decorazione delle pareti dei suoi uffici con le inconfondibili strisce de La Linea.
Il personaggio continua a godere di grande popolarità, grazie anche alle numerose ristampe dei suoi lavori, pubblicate dalla casa editrice Gallucci.
La morte e i funerali
Osvaldo Cavandoli si spegne il 3 marzo 2007 a Milano.
Il suo funerale si svolge in forma privata, con la presenza di familiari, amici e colleghi che hanno condiviso con lui un percorso artistico straordinario.
Osvaldo Cavandoli nasce il 1° gennaio 1920 a Toscolano Maderno, sul lago di Garda.
Durante l’infanzia si trasferisce con la famiglia a Milano, dove trascorrerà il resto della sua vita. Dopo aver frequentato un istituto professionale, nel 1938 ottiene un impiego come disegnatore tecnico all’Alfa Romeo e successivamente alla CEMSA di Saronno.
Durante la Seconda Guerra Mondiale inizia a realizzare vignette satiriche sulla vita quotidiana del periodo bellico.
Nel 1944 risponde a un’inserzione sul giornale e si unisce alla Pagot Film, dove apprende le tecniche dell’animazione.
Qui partecipa alla produzione di Lalla, piccola Lalla e del primo lungometraggio animato italiano, I fratelli Dinamite.
L’esperienza con Pupilandia
Negli anni ’50 decide di avviare una carriera indipendente e, con l’amico Ugo Moroni, fonda Pupilandia, una piccola casa di produzione specializzata in film a pupazzi animati.
Tra il 1950 e il 1957 realizza oltre quindici cortometraggi pubblicitari, tra cui Pinocchio, Laggiù nel Far West e Il nuovo Cappuccetto Rosso.
Nel biennio 1965-1967 lavora con Marco Biassoni e Giuseppe Laganà alla produzione pubblicitaria di Lancillotto e Re Artù.
Forte di questa esperienza, nel 1968 concepisce un nuovo personaggio: Mr. Mark, destinato a diventare la celebre Linea.
La nascita e il successo de La Linea
Osvaldo Cavandoli presenta la sua idea alla Rai per il programma Carosello, che all’epoca rappresentava la vetrina pubblicitaria più ambita in Italia.
L’originale personaggio attira l’attenzione di Massimo Lagostina, titolare dell’omonima azienda di pentole, che lo sceglie come mascotte per la sua campagna pubblicitaria.
Nel 1969 nascono i primi spot de La Linea, caratterizzati da un tratto essenziale, un protagonista brontolone e l’iconico doppiaggio in grammelot milanese di Carlo Bonomi.
Le pubblicità diventano un fenomeno nazionale e internazionale, ricevendo premi nei maggiori festival di animazione, tra cui quelli di Annecy e Zagabria.
Nel 1973 il personaggio esce dai confini pubblicitari e diventa protagonista di un libro illustrato pubblicato da Bompiani.
Due anni dopo, le strisce a fumetti iniziano a comparire anche sul Giornalino.
Nel 1977 viene lanciata la prima serie autonoma de La Linea, che ottiene un successo straordinario all’estero, soprattutto in Francia e Germania.
Dagli anni ’80 alla consacrazione
Nel 1980 Cavandoli collabora con Altan alla regia di 26 episodi della serie animata La Pimpa.
Negli anni successivi illustra diversi libri, tra cui Storielline molari di Mario Monteverdi e Il golf è una cosa seria, dove La Linea diventa protagonista di un manuale sulle regole del gioco.
Negli anni ’90, il personaggio fa brevi ritorni sulla televisione italiana, comparendo nei programmi Galagoal (TMC) e Pinocchio (Rai).
Nel 1998 Cavandoli partecipa al FestiValtravaglia e alla mostra Bestiario di Leonardo da Vinci presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Nel 2000, la Allianz di Berlino commissiona a Cavandoli la decorazione delle pareti dei suoi uffici con le inconfondibili strisce de La Linea.
Il personaggio continua a godere di grande popolarità, grazie anche alle numerose ristampe dei suoi lavori, pubblicate dalla casa editrice Gallucci.
La morte e i funerali
Osvaldo Cavandoli si spegne il 3 marzo 2007 a Milano.
Il suo funerale si svolge in forma privata, con la presenza di familiari, amici e colleghi che hanno condiviso con lui un percorso artistico straordinario.