3 aprile 1897. Muore Johannes Brahms, passione romantica e rigore intellettuale di un musicista.

Johannes Brahms nasce il 7 maggio 1833 ad Amburgo, in una famiglia luterana di origini modeste. Figlio di un contrabbassista e di una sarta, riceve fin da piccolo un’educazione musicale solida e affettuosa. Fin dall’infanzia mostra un talento naturale per il pianoforte, che studia con passione sotto la guida di Eduard Marxsen. Sin dai tredici anni contribuisce al sostentamento della famiglia suonando nei locali e dando lezioni private.
Gli anni della formazione e gli incontri decisivi
Nel 1853, a vent’anni, incontra il violinista Joseph Joachim, che lo introduce a Robert e Clara Schumann. Schumann lo accoglie come un genio del futuro, scrivendo parole entusiastiche sulla sua musica. Clara diventa un punto fermo nella vita di Brahms: musa, confidente e amica devota. Durante quel periodo sviluppa uno stile personale, influenzato dalla severità classica e dall’intensità romantica. Pur restando celibe, mantiene con Clara un legame affettivo profondo che durerà fino alla morte di lei.
La carriera musicale tra concerti e composizione
Negli anni Sessanta si trasferisce stabilmente a Vienna, città che lo accoglie con grande favore. Lì dirige cori, compone e si esibisce come pianista, raggiungendo una fama crescente. Nel 1876 presenta finalmente la sua Prima sinfonia, accolta da Hans von Bülow come “la Decima di Beethoven”.
Durante i due decenni successivi scrive opere fondamentali: tre sinfonie, due concerti per pianoforte, il Concerto per violino. All’attività orchestrale affianca una produzione cameristica e pianistica di altissimo livello.
Un linguaggio musicale rigoroso e profondo
Nonostante venga visto come l’anti-Wagner per eccellenza, Brahms innova in modo silenzioso e radicale. Attraverso la rielaborazione delle forme classiche, infonde nuova vita al contrappunto e alla struttura musicale. Preferisce la sobrietà dell’arte assoluta alla teatralità dell’opera, che rifiuta categoricamente. Nella sua musica convivono passione romantica, rigore intellettuale e una profonda umanità. Eduard Hanslick, critico e sostenitore, lo considera l’erede più autentico della grande tradizione tedesca.
L’amore per la natura e lo spirito meditativo
Durante la sua vita Brahms alterna momenti mondani a lunghi soggiorni in solitudine. Ama camminare nei boschi e comporre in silenzio, lontano dai clamori delle sale da concerto. Nei suoi ultimi anni approfondisce la riflessione interiore, lasciando opere dal tono malinconico e raccolto. Tra queste, spiccano gli Intermezzi per pianoforte e il Requiem tedesco, vero inno alla consolazione. Proprio l’introspezione e il controllo formale diventano il tratto distintivo della sua poetica musicale.
Il rapporto con la fede
Cresciuto nella tradizione luterana, conserva per tutta la vita una visione etica e spirituale coerente. Pur leggendo quotidianamente la Bibbia, si dichiara poco incline alla religione istituzionalizzata. In vecchiaia afferma di aver letto troppo Schopenhauer per definirsi credente.
Tuttavia, nella musica sacra traspare una profonda spiritualità laica e universale. Walter Niemann sottolinea come Brahms abbia iniziato con la canzone popolare e concluso con la Bibbia.
La morte e i funerali
Johannes Brahms muore il 3 aprile 1897 a Vienna, stroncato da un tumore maligno. La sua scomparsa avviene meno di un anno dopo la morte dell’amata Clara Schumann. Viene sepolto nel Zentralfriedhof, il cimitero centrale di Vienna, nel “Quartiere dei musicisti”.
Accanto a lui riposano altri giganti della musica, come Beethoven e Schubert.
Johannes Brahms nasce il 7 maggio 1833 ad Amburgo, in una famiglia luterana di origini modeste. Figlio di un contrabbassista e di una sarta, riceve fin da piccolo un’educazione musicale solida e affettuosa. Fin dall’infanzia mostra un talento naturale per il pianoforte, che studia con passione sotto la guida di Eduard Marxsen. Sin dai tredici anni contribuisce al sostentamento della famiglia suonando nei locali e dando lezioni private.
Gli anni della formazione e gli incontri decisivi
Nel 1853, a vent’anni, incontra il violinista Joseph Joachim, che lo introduce a Robert e Clara Schumann. Schumann lo accoglie come un genio del futuro, scrivendo parole entusiastiche sulla sua musica. Clara diventa un punto fermo nella vita di Brahms: musa, confidente e amica devota. Durante quel periodo sviluppa uno stile personale, influenzato dalla severità classica e dall’intensità romantica. Pur restando celibe, mantiene con Clara un legame affettivo profondo che durerà fino alla morte di lei.
La carriera musicale tra concerti e composizione
Negli anni Sessanta si trasferisce stabilmente a Vienna, città che lo accoglie con grande favore. Lì dirige cori, compone e si esibisce come pianista, raggiungendo una fama crescente. Nel 1876 presenta finalmente la sua Prima sinfonia, accolta da Hans von Bülow come “la Decima di Beethoven”.
Durante i due decenni successivi scrive opere fondamentali: tre sinfonie, due concerti per pianoforte, il Concerto per violino. All’attività orchestrale affianca una produzione cameristica e pianistica di altissimo livello.
Un linguaggio musicale rigoroso e profondo
Nonostante venga visto come l’anti-Wagner per eccellenza, Brahms innova in modo silenzioso e radicale. Attraverso la rielaborazione delle forme classiche, infonde nuova vita al contrappunto e alla struttura musicale. Preferisce la sobrietà dell’arte assoluta alla teatralità dell’opera, che rifiuta categoricamente. Nella sua musica convivono passione romantica, rigore intellettuale e una profonda umanità. Eduard Hanslick, critico e sostenitore, lo considera l’erede più autentico della grande tradizione tedesca.
L’amore per la natura e lo spirito meditativo
Durante la sua vita Brahms alterna momenti mondani a lunghi soggiorni in solitudine. Ama camminare nei boschi e comporre in silenzio, lontano dai clamori delle sale da concerto. Nei suoi ultimi anni approfondisce la riflessione interiore, lasciando opere dal tono malinconico e raccolto. Tra queste, spiccano gli Intermezzi per pianoforte e il Requiem tedesco, vero inno alla consolazione. Proprio l’introspezione e il controllo formale diventano il tratto distintivo della sua poetica musicale.
Il rapporto con la fede
Cresciuto nella tradizione luterana, conserva per tutta la vita una visione etica e spirituale coerente. Pur leggendo quotidianamente la Bibbia, si dichiara poco incline alla religione istituzionalizzata. In vecchiaia afferma di aver letto troppo Schopenhauer per definirsi credente.
Tuttavia, nella musica sacra traspare una profonda spiritualità laica e universale. Walter Niemann sottolinea come Brahms abbia iniziato con la canzone popolare e concluso con la Bibbia.
La morte e i funerali
Johannes Brahms muore il 3 aprile 1897 a Vienna, stroncato da un tumore maligno. La sua scomparsa avviene meno di un anno dopo la morte dell’amata Clara Schumann. Viene sepolto nel Zentralfriedhof, il cimitero centrale di Vienna, nel “Quartiere dei musicisti”.
Accanto a lui riposano altri giganti della musica, come Beethoven e Schubert.