29 marzo 1891. Muore Georges Seurat, il padre del puntinismo.

Georges Seurat nasce a Parigi, il 2 dicembre 1859, in una famiglia agiata, figlio di Ernestine Faivre e Antoine-Chrysostome Seurat.
Studia al collegio, poi frequenta la scuola municipale di disegno sotto la guida di Justin Lequien.
Inizia a sviluppare un forte interesse per le teorie artistiche e scientifiche, leggendo testi di Charles Blanc e Charles Henry.
È proprio questa combinazione di rigore scientifico e sensibilità artistica a definire la sua futura rivoluzione.
La formazione tra accademia e rottura con l’arte ufficiale
Nel 1878 si iscrive all’École des Beaux-Arts, dove studia con Henri Lehmann, seguace di Ingres.
Al Louvre copia i maestri antichi e scopre l’importanza della linea e della forma.
In parallelo, legge opere teoriche sul colore, come il celebre trattato di Chevreul, che influenzerà tutta la sua carriera.
Nel 1879 visita la quarta mostra degli impressionisti e resta folgorato.
Poco dopo abbandona l’École per dedicarsi completamente alla sua visione artistica, in compagnia degli amici Aman-Jean e Ernest Laurent.
La scoperta del colore scientifico e il rifiuto dell’accademia
Durante il servizio militare a Brest, Seurat inizia a lavorare sul chiaroscuro usando la matita grassa.
Tornato a Parigi, approfondisce la teoria della mescolanza ottica: non mescola i colori sulla tavolozza, ma li accosta a piccoli punti puri sulla tela.
Il risultato è una luce vibrante, ottenuta direttamente nella retina dell’osservatore.
Questa tecnica, oggi nota come puntinismo o divisionismo, diventerà la sua firma stilistica.
Nel 1883 espone un disegno al Salon e inizia a lavorare alla sua prima grande tela.
I bagnanti ad Asnières e la nascita del neoimpressionismo
Nel 1884 presenta I bagnanti ad Asnières, ma il Salon ufficiale lo rifiuta.
Così, Georges Seurat si unisce alla Société des Artistes Indépendants, insieme ad altri pittori rifiutati.
Nasce un movimento alternativo, libero e sperimentale.
Proprio qui espone la sua opera, che attira l’attenzione di Signac, con cui stringe un sodalizio artistico duraturo.
Elimina i colori terrosi e raffina la sua tecnica, lavorando solo con colori puri accostati in puntini.
Una domenica alla Grande Jatte: la consacrazione
Dal 1884 al 1886 lavora al suo capolavoro, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte.
La tela rappresenta borghesi e lavoratori in posa immobile lungo la Senna, con una costruzione rigorosa e colori brillanti.
Esposta al Salon degli Indipendenti, suscita polemiche e ammirazione.
Il critico Félix Fénéon conia per l’occasione il termine “neoimpressionismo”.
Seurat diventa così il punto di riferimento per una nuova pittura basata sulla scienza del colore e sulla costruzione armonica delle forme.
Gli ultimi capolavori e le ricerche sulla linea
Negli anni successivi, Seurat realizza opere sempre più rigorose, come Le modelle, La parata del circo e Il circo.
Si ispira alle teorie di Charles Henry, secondo cui le linee esprimono emozioni: le oblique ascendenti la gioia, le discendenti la tristezza.
Sperimenta la composizione scientifica delle forme, mirando a un’arte totale che unisca colore, linea e ritmo.
Nelle sue opere, il movimento è congelato in immagini immobili e silenziose, quasi metafisiche.
Allo stesso tempo, si allontana da molti amici e colleghi, rifugiandosi nella ricerca e nella solitudine.
La morte e i funerali
Nel marzo 1891, mentre espone Il circo al Salon degli Indipendenti, Georges Seurat si ammala improvvisamente.
Accusa una forte angina che rapidamente peggiora.
Muore il 29 marzo 1891, a soli 31 anni, nella cittadina di Gravelines.
Pochi giorni dopo muore anche suo figlio Pierre-Georges, colpito dallo stesso male.
La diagnosi ufficiale è difterite, ma alcuni ipotizzano encefalite virale.
Viene sepolto a Parigi, lasciando il mondo dell’arte sconvolto.
Georges Seurat nasce a Parigi, il 2 dicembre 1859, in una famiglia agiata, figlio di Ernestine Faivre e Antoine-Chrysostome Seurat.
Studia al collegio, poi frequenta la scuola municipale di disegno sotto la guida di Justin Lequien.
Inizia a sviluppare un forte interesse per le teorie artistiche e scientifiche, leggendo testi di Charles Blanc e Charles Henry.
È proprio questa combinazione di rigore scientifico e sensibilità artistica a definire la sua futura rivoluzione.
La formazione tra accademia e rottura con l’arte ufficiale
Nel 1878 si iscrive all’École des Beaux-Arts, dove studia con Henri Lehmann, seguace di Ingres.
Al Louvre copia i maestri antichi e scopre l’importanza della linea e della forma.
In parallelo, legge opere teoriche sul colore, come il celebre trattato di Chevreul, che influenzerà tutta la sua carriera.
Nel 1879 visita la quarta mostra degli impressionisti e resta folgorato.
Poco dopo abbandona l’École per dedicarsi completamente alla sua visione artistica, in compagnia degli amici Aman-Jean e Ernest Laurent.
La scoperta del colore scientifico e il rifiuto dell’accademia
Durante il servizio militare a Brest, Seurat inizia a lavorare sul chiaroscuro usando la matita grassa.
Tornato a Parigi, approfondisce la teoria della mescolanza ottica: non mescola i colori sulla tavolozza, ma li accosta a piccoli punti puri sulla tela.
Il risultato è una luce vibrante, ottenuta direttamente nella retina dell’osservatore.
Questa tecnica, oggi nota come puntinismo o divisionismo, diventerà la sua firma stilistica.
Nel 1883 espone un disegno al Salon e inizia a lavorare alla sua prima grande tela.
I bagnanti ad Asnières e la nascita del neoimpressionismo
Nel 1884 presenta I bagnanti ad Asnières, ma il Salon ufficiale lo rifiuta.
Così, Georges Seurat si unisce alla Société des Artistes Indépendants, insieme ad altri pittori rifiutati.
Nasce un movimento alternativo, libero e sperimentale.
Proprio qui espone la sua opera, che attira l’attenzione di Signac, con cui stringe un sodalizio artistico duraturo.
Elimina i colori terrosi e raffina la sua tecnica, lavorando solo con colori puri accostati in puntini.
Una domenica alla Grande Jatte: la consacrazione
Dal 1884 al 1886 lavora al suo capolavoro, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte.
La tela rappresenta borghesi e lavoratori in posa immobile lungo la Senna, con una costruzione rigorosa e colori brillanti.
Esposta al Salon degli Indipendenti, suscita polemiche e ammirazione.
Il critico Félix Fénéon conia per l’occasione il termine “neoimpressionismo”.
Seurat diventa così il punto di riferimento per una nuova pittura basata sulla scienza del colore e sulla costruzione armonica delle forme.
Gli ultimi capolavori e le ricerche sulla linea
Negli anni successivi, Seurat realizza opere sempre più rigorose, come Le modelle, La parata del circo e Il circo.
Si ispira alle teorie di Charles Henry, secondo cui le linee esprimono emozioni: le oblique ascendenti la gioia, le discendenti la tristezza.
Sperimenta la composizione scientifica delle forme, mirando a un’arte totale che unisca colore, linea e ritmo.
Nelle sue opere, il movimento è congelato in immagini immobili e silenziose, quasi metafisiche.
Allo stesso tempo, si allontana da molti amici e colleghi, rifugiandosi nella ricerca e nella solitudine.
La morte e i funerali
Nel marzo 1891, mentre espone Il circo al Salon degli Indipendenti, Georges Seurat si ammala improvvisamente.
Accusa una forte angina che rapidamente peggiora.
Muore il 29 marzo 1891, a soli 31 anni, nella cittadina di Gravelines.
Pochi giorni dopo muore anche suo figlio Pierre-Georges, colpito dallo stesso male.
La diagnosi ufficiale è difterite, ma alcuni ipotizzano encefalite virale.
Viene sepolto a Parigi, lasciando il mondo dell’arte sconvolto.