27 marzo 2002. Muore Dudley Moore, candidato all’Oscar per il film Arturo.

Dudley Moore nasce il 19 aprile 1935 a Dagenham, nella periferia di Londra. Figlio di una famiglia modesta, cresce con un piede deforme e un’altezza di soli 1 metro e 59, condizioni che influenzano profondamente la sua autostima. Nonostante le difficoltà, rivela sin da giovane un grande talento musicale. Si laurea a Oxford nel 1958, dove coltiva la passione per la musica e il teatro. Nel 1966 debutta al cinema accanto a Michael Caine nel film La cassa sbagliata.
Il talento musicale
Moore è molto più di un comico: è un pianista di formazione classica. Incide numerosi album e realizza video didattici dedicati alla musica colta. Celebre è il suo sketch comico in cui interpreta un pianista posseduto dallo spirito di Beethoven, alle prese con l’ironia e la tecnica.
Tra ironia e virtuosismo, Moore si distingue per la capacità di fondere comicità e musica in un’unica espressione artistica.
Il successo al cinema
Negli anni Settanta, la sua vena comica conquista il pubblico britannico. Il successo internazionale arriva nel 1979 grazie a 10, diretto da Blake Edwards, con Bo Derek.
Nel 1981 raggiunge l’apice con Arturo, accanto a Liza Minnelli, interpretando un milionario alcolizzato dal cuore tenero. Il ruolo gli vale una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. In quel film suona il pianoforte dal vivo, unendo le sue due anime: attore e musicista.
Gli anni ’80 e ’90
Negli anni successivi partecipa a Scherzi di cuore (1983) e a diverse commedie. Appare anche in spot pubblicitari, diventando testimonial per una nota linea di snack. Gli spot vengono trasmessi anche in Italia, contribuendo alla sua popolarità internazionale.
La vita privata
Dudley Moore si sposa quattro volte, tutte con attrici o modelle:
Suzy Kendall (1968-1972),
Tuesday Weld (1975-1980),
Brogan Lane (1988-1991),
Nicole Rothschild (1994-1998).
Dalle sue relazioni nascono due figli. Negli ultimi anni si ritira nella sua casa a Londra, segnato dalla malattia ma circondato dall’affetto dei suoi cari.
La malattia e la morte
Negli anni ’90 a Moore viene diagnosticata una rara malattia neurodegenerativa: la paralisi sopranucleare progressiva. La patologia compromette il controllo dei movimenti e la parola, ma lui continua a comunicare con ironia e dignità. Nel marzo 2002 rilascia un’intervista alla BBC, in cui saluta i suoi fan con affetto e consapevolezza.
Muore il 27 marzo 2002, all’età di 66 anni, a Plainfield, nel New Jersey.
Dudley Moore nasce il 19 aprile 1935 a Dagenham, nella periferia di Londra. Figlio di una famiglia modesta, cresce con un piede deforme e un’altezza di soli 1 metro e 59, condizioni che influenzano profondamente la sua autostima. Nonostante le difficoltà, rivela sin da giovane un grande talento musicale. Si laurea a Oxford nel 1958, dove coltiva la passione per la musica e il teatro. Nel 1966 debutta al cinema accanto a Michael Caine nel film La cassa sbagliata.
Il talento musicale
Moore è molto più di un comico: è un pianista di formazione classica. Incide numerosi album e realizza video didattici dedicati alla musica colta. Celebre è il suo sketch comico in cui interpreta un pianista posseduto dallo spirito di Beethoven, alle prese con l’ironia e la tecnica.
Tra ironia e virtuosismo, Moore si distingue per la capacità di fondere comicità e musica in un’unica espressione artistica.
Il successo al cinema
Negli anni Settanta, la sua vena comica conquista il pubblico britannico. Il successo internazionale arriva nel 1979 grazie a 10, diretto da Blake Edwards, con Bo Derek.
Nel 1981 raggiunge l’apice con Arturo, accanto a Liza Minnelli, interpretando un milionario alcolizzato dal cuore tenero. Il ruolo gli vale una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. In quel film suona il pianoforte dal vivo, unendo le sue due anime: attore e musicista.
Gli anni ’80 e ’90
Negli anni successivi partecipa a Scherzi di cuore (1983) e a diverse commedie. Appare anche in spot pubblicitari, diventando testimonial per una nota linea di snack. Gli spot vengono trasmessi anche in Italia, contribuendo alla sua popolarità internazionale.
La vita privata
Dudley Moore si sposa quattro volte, tutte con attrici o modelle:
Suzy Kendall (1968-1972),
Tuesday Weld (1975-1980),
Brogan Lane (1988-1991),
Nicole Rothschild (1994-1998).
Dalle sue relazioni nascono due figli. Negli ultimi anni si ritira nella sua casa a Londra, segnato dalla malattia ma circondato dall’affetto dei suoi cari.
La malattia e la morte
Negli anni ’90 a Moore viene diagnosticata una rara malattia neurodegenerativa: la paralisi sopranucleare progressiva. La patologia compromette il controllo dei movimenti e la parola, ma lui continua a comunicare con ironia e dignità. Nel marzo 2002 rilascia un’intervista alla BBC, in cui saluta i suoi fan con affetto e consapevolezza.
Muore il 27 marzo 2002, all’età di 66 anni, a Plainfield, nel New Jersey.