25 marzo 2017. Muore Giorgio Capitani.

Giorgio Capitani nasce a Parigi il 29 dicembre 1927.
Fin da giovane coltiva la passione per il cinema e inizia a lavorare nel settore prima ancora di compiere diciannove anni.
Collabora a film di genere a basso costo, dove impara i fondamenti del mestiere.
Questa esperienza lo forma e lo prepara al debutto come regista nei primi anni Cinquanta.
Dalla commedia al successo popolare
Negli anni Sessanta e Settanta Capitani firma numerosi film che abbracciano vari generi.
Si distingue nella commedia all’italiana con titoli come L’arcangelo (1969), Pane, burro e marmellata (1977), Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982) e Missione eroica – I pompieri 2 (1987).
Le sue storie semplici e dirette conquistano il pubblico, confermandolo come autore di cinema popolare.
L’approdo alla fiction televisiva
A partire dalla fine degli anni Ottanta, Giorgio Capitani si dedica alla televisione.
Dirige diverse fiction di successo, amate da milioni di spettatori.
Il suo stile narrativo, privo di eccessi autoriali e vicino alla gente, si adatta perfettamente al linguaggio televisivo.
Collaborazioni e riconoscimenti
Nel 2008 partecipa al documentario Il falso bugiardo di Claudio Costa, dedicato allo sceneggiatore Luciano Vincenzoni.
Vincenzoni aveva collaborato con Capitani trent’anni prima nel film Bruciati da cocente passione.
Il regista continua a essere ricordato per la sua capacità di raccontare storie accessibili e coinvolgenti.
Vita privata e ultimi anni
Giorgio Capitani era sposato con Simona Tartaglia, con la quale ha avuto una figlia, Vanessa.
Negli ultimi anni vive a Viterbo, città alla quale si lega profondamente.
La morte e l’ultimo saluto
Giorgio Capitani muore il 25 marzo 2017 all’ospedale di Belcolle, a Viterbo, all’età di 89 anni.
Il 27 marzo si tengono i funerali nella chiesa di Santa Rosa, con una grande partecipazione di cittadini e autorità locali.
Nel pomeriggio la salma viene trasferita a Roma, dove viene celebrata una cerimonia nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.
Viene poi tumulato nel Cimitero Monumentale del Verano, accanto ai suoi cari.
Giorgio Capitani nasce a Parigi il 29 dicembre 1927.
Fin da giovane coltiva la passione per il cinema e inizia a lavorare nel settore prima ancora di compiere diciannove anni.
Collabora a film di genere a basso costo, dove impara i fondamenti del mestiere.
Questa esperienza lo forma e lo prepara al debutto come regista nei primi anni Cinquanta.
Dalla commedia al successo popolare
Negli anni Sessanta e Settanta Capitani firma numerosi film che abbracciano vari generi.
Si distingue nella commedia all’italiana con titoli come L’arcangelo (1969), Pane, burro e marmellata (1977), Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982) e Missione eroica – I pompieri 2 (1987).
Le sue storie semplici e dirette conquistano il pubblico, confermandolo come autore di cinema popolare.
L’approdo alla fiction televisiva
A partire dalla fine degli anni Ottanta, Giorgio Capitani si dedica alla televisione.
Dirige diverse fiction di successo, amate da milioni di spettatori.
Il suo stile narrativo, privo di eccessi autoriali e vicino alla gente, si adatta perfettamente al linguaggio televisivo.
Collaborazioni e riconoscimenti
Nel 2008 partecipa al documentario Il falso bugiardo di Claudio Costa, dedicato allo sceneggiatore Luciano Vincenzoni.
Vincenzoni aveva collaborato con Capitani trent’anni prima nel film Bruciati da cocente passione.
Il regista continua a essere ricordato per la sua capacità di raccontare storie accessibili e coinvolgenti.
Vita privata e ultimi anni
Giorgio Capitani era sposato con Simona Tartaglia, con la quale ha avuto una figlia, Vanessa.
Negli ultimi anni vive a Viterbo, città alla quale si lega profondamente.
La morte e l’ultimo saluto
Giorgio Capitani muore il 25 marzo 2017 all’ospedale di Belcolle, a Viterbo, all’età di 89 anni.
Il 27 marzo si tengono i funerali nella chiesa di Santa Rosa, con una grande partecipazione di cittadini e autorità locali.
Nel pomeriggio la salma viene trasferita a Roma, dove viene celebrata una cerimonia nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo.
Viene poi tumulato nel Cimitero Monumentale del Verano, accanto ai suoi cari.