25 marzo 2016. Muore Paolo Poli, maestro del teatro surreale.

Paolo Poli nasce a Firenze il 23 maggio 1929. Figlio di un carabiniere e di una maestra, si laurea in letteratura francese all’Università di Firenze. Fin da giovane mostra una passione travolgente per il travestimento e il teatro. Dopo gli studi, debutta in piccoli teatri, come La Borsa di Arlecchino a Genova, dove si fa notare per l’ironia raffinata, la fantasia linguistica e l’eleganza surreale.
Il successo in teatro e in televisione
Negli anni ’50 e ’60 Poli si impone come un artista innovativo. Legge favole in TV, lavora con Sandra Mondaini a Canzonissima e appare in Carosello come volto del Bitter Campari. Nel frattempo esplora il teatro con testi brillanti, poetici e provocatori.
Porta in scena Aldino mi cali un filino, Caterina De Medici, L’asino d’oro, I viaggi di Gulliver e Il coturno e la ciabatta.
Travestimenti, polemiche e libertà espressiva
Paolo Poli recita spesso en travesti, trasformando il palcoscenico in un luogo di libertà assoluta.
Con Rita da Cascia offre una lettura ironica e irriverente della santa, scatenando polemiche e un’interrogazione parlamentare.
Nonostante le critiche, continua a stupire con uno stile unico, capace di unire comicità e letteratura.
Audiolibri, musica e nuove generazioni
Poli presta la sua voce a celebri audiolibri, tra cui Pinocchio e La scienza in cucina di Pellegrino Artusi. Nel corso della carriera incide anche dischi musicali, dimostrando un eclettismo raro. Scopre e lancia il giovane Marco Messeri e recita con la sorella Lucia Poli in spettacoli teatrali e ne I tre moschettieri.
Una figura pubblica fuori dagli schemi
Paolo Poli è tra i primi artisti italiani dichiaratamente omosessuali. In varie interviste sostiene i diritti LGBTQ+, pur dichiarando con il suo consueto umorismo di trovare il matrimonio “noioso”. Rimane sempre libero, indipendente e disarmante nella sua leggerezza.
La morte e il ricordo
Poli muore a Roma il 25 marzo 2016, a 86 anni, per un’ischemia cerebrale. Era ricoverato da circa un mese all’ospedale Fatebenefratelli.
Le sue ceneri riposano nel cimitero monumentale delle Porte Sante, accanto al fratellino Cesare.
Paolo Poli nasce a Firenze il 23 maggio 1929. Figlio di un carabiniere e di una maestra, si laurea in letteratura francese all’Università di Firenze. Fin da giovane mostra una passione travolgente per il travestimento e il teatro. Dopo gli studi, debutta in piccoli teatri, come La Borsa di Arlecchino a Genova, dove si fa notare per l’ironia raffinata, la fantasia linguistica e l’eleganza surreale.
Il successo in teatro e in televisione
Negli anni ’50 e ’60 Poli si impone come un artista innovativo. Legge favole in TV, lavora con Sandra Mondaini a Canzonissima e appare in Carosello come volto del Bitter Campari. Nel frattempo esplora il teatro con testi brillanti, poetici e provocatori.
Porta in scena Aldino mi cali un filino, Caterina De Medici, L’asino d’oro, I viaggi di Gulliver e Il coturno e la ciabatta.
Travestimenti, polemiche e libertà espressiva
Paolo Poli recita spesso en travesti, trasformando il palcoscenico in un luogo di libertà assoluta.
Con Rita da Cascia offre una lettura ironica e irriverente della santa, scatenando polemiche e un’interrogazione parlamentare.
Nonostante le critiche, continua a stupire con uno stile unico, capace di unire comicità e letteratura.
Audiolibri, musica e nuove generazioni
Poli presta la sua voce a celebri audiolibri, tra cui Pinocchio e La scienza in cucina di Pellegrino Artusi. Nel corso della carriera incide anche dischi musicali, dimostrando un eclettismo raro. Scopre e lancia il giovane Marco Messeri e recita con la sorella Lucia Poli in spettacoli teatrali e ne I tre moschettieri.
Una figura pubblica fuori dagli schemi
Paolo Poli è tra i primi artisti italiani dichiaratamente omosessuali. In varie interviste sostiene i diritti LGBTQ+, pur dichiarando con il suo consueto umorismo di trovare il matrimonio “noioso”. Rimane sempre libero, indipendente e disarmante nella sua leggerezza.
La morte e il ricordo
Poli muore a Roma il 25 marzo 2016, a 86 anni, per un’ischemia cerebrale. Era ricoverato da circa un mese all’ospedale Fatebenefratelli.
Le sue ceneri riposano nel cimitero monumentale delle Porte Sante, accanto al fratellino Cesare.