25 marzo 1918. Muore Claude Debussy, il musicista del Simbolismo.

Claude Debussy nasce il 22 agosto 1862 a Saint-Germain-en-Laye, vicino Parigi, in una famiglia di modeste condizioni.
Riceve le prime lezioni di pianoforte da Antoinette Mauté de Fleurville, che lo indirizza al Conservatorio di Parigi, dove entra nel 1872.
Qui studia pianoforte con Antoine Marmontel, composizione con Ernest Guiraud e solfeggio con Albert Lavignac.
Si distingue per il suo talento precoce e per l’originalità delle idee, che spesso lo pongono in contrasto con i suoi insegnanti.
Nel 1880 diventa pianista accompagnatore della baronessa russa Nadežda von Meck e inizia a viaggiare, componendo i suoi primi brani significativi.
Vince il prestigioso Prix de Rome, nel 1884, con la cantata L’enfant prodigue, ottenendo una borsa di studio che lo porta a Villa Medici, a Roma.
Il ritorno a Parigi e l’incontro con l’arte simbolista
Dopo due anni difficili in Italia, Debussy torna a Parigi nel 1887. Si immerge nella vita culturale della capitale, frequentando salotti artistici e letterari. Entra in contatto con poeti simbolisti come Mallarmé, Verlaine e Baudelaire, che influenzano profondamente la sua poetica musicale.
Nel 1889, durante l’Esposizione universale, scopre la musica del Gamelan giavanese, che gli rivela nuove possibilità armoniche e timbriche.
Compone Cinq poèmes de Baudelaire, La Damoiselle élue e Prélude à l’après-midi d’un faune, che segnano la nascita del suo stile unico e suggestivo.
Si allontana definitivamente dall’influenza di Wagner e inizia la ricerca di un linguaggio personale, fatto di sfumature e libertà ritmica.
Il successo con Pelléas et Mélisande
Nel 1893 Debussy inizia a lavorare all’opera Pelléas et Mélisande, ispirata al dramma omonimo di Maurice Maeterlinck. Dopo anni di scrittura e riscritture, l’opera debutta nel 1902 all’Opéra-Comique di Parigi. La critica si divide, ma il pubblico accoglie con entusiasmo questa rivoluzione del teatro musicale.
Debussy rompe con la tradizione dell’opera lirica, proponendo un linguaggio sobrio, parlato, poetico e profondamente moderno.
Claude Debussy, gli amori e gli scandali
Debussy ha una vita sentimentale complessa. Dopo le relazioni con Marie Vasnier e Gabrielle Dupont, sposa nel 1899 Rosalie Texier, da cui si separa pochi anni dopo. Nel 1904 si lega a Emma Bardac, che diventa sua compagna e madre della figlia Claude-Emma, detta Chou-Chou.
A causa dello scandalo, la coppia si trasferisce in Inghilterra. Nel 1905 nasce la figlia, a cui Debussy dedica Children’s Corner; l’anno dopo sposa Emma.
Le opere della maturità e la fama internazionale
Tra il 1903 e il 1913 Claude Debussy compone capolavori assoluti come La Mer, Estampes, Images, Jeux e i 24 Préludes.
Collabora con Gabriele D’Annunzio per Le Martyre de Saint Sébastien e con i Balletti Russi per Jeux.
Esplora le potenzialità timbriche dell’orchestra e reinventa il pianoforte con nuovi colori e armonie.
La sua musica si distingue per la libertà strutturale, la raffinatezza e l’espressività, anticipando molte innovazioni del XX secolo.
Rifiuta l’etichetta di “impressionista” preferendo essere associato al simbolismo, più affine alla sua sensibilità poetica.
La malattia e gli ultimi anni
Nel 1909 Debussy scopre di essere affetto da un tumore al colon-retto. Malgrado la malattia, continua a comporre, dirigere e viaggiare, accettando concerti anche all’estero. Nel 1915 subisce un intervento chirurgico che rallenta la malattia, ma non ne arresta l’evoluzione.
La guerra peggiora ulteriormente le sue condizioni psicologiche ed economiche. Nel 1917 tiene l’ultimo concerto a Biarritz.
La morte e i funerali
Claude Debussy muore il 25 marzo 1918 a Parigi, alle 22:15, mentre la città è sotto i bombardamenti tedeschi. A causa del conflitto, i funerali si svolgono in forma privata, senza onori ufficiali. Il corteo funebre attraversa le strade deserte fino al cimitero di Père-Lachaise, seguito da pochi intimi, tra cui Paul Dukas.
Dopo la fine della guerra, il corpo viene traslato al cimitero di Passy, dove oggi riposa accanto alla moglie Emma e alla figlia Chou-Chou, morta appena un anno dopo.
La Francia lo ha celebrato come uno dei suoi più grandi compositori, dedicandogli una banconota da 20 franchi e un cratere sul pianeta Mercurio.
Claude Debussy nasce il 22 agosto 1862 a Saint-Germain-en-Laye, vicino Parigi, in una famiglia di modeste condizioni.
Riceve le prime lezioni di pianoforte da Antoinette Mauté de Fleurville, che lo indirizza al Conservatorio di Parigi, dove entra nel 1872.
Qui studia pianoforte con Antoine Marmontel, composizione con Ernest Guiraud e solfeggio con Albert Lavignac.
Si distingue per il suo talento precoce e per l’originalità delle idee, che spesso lo pongono in contrasto con i suoi insegnanti.
Nel 1880 diventa pianista accompagnatore della baronessa russa Nadežda von Meck e inizia a viaggiare, componendo i suoi primi brani significativi.
Vince il prestigioso Prix de Rome, nel 1884, con la cantata L’enfant prodigue, ottenendo una borsa di studio che lo porta a Villa Medici, a Roma.
Il ritorno a Parigi e l’incontro con l’arte simbolista
Dopo due anni difficili in Italia, Debussy torna a Parigi nel 1887. Si immerge nella vita culturale della capitale, frequentando salotti artistici e letterari. Entra in contatto con poeti simbolisti come Mallarmé, Verlaine e Baudelaire, che influenzano profondamente la sua poetica musicale.
Nel 1889, durante l’Esposizione universale, scopre la musica del Gamelan giavanese, che gli rivela nuove possibilità armoniche e timbriche.
Compone Cinq poèmes de Baudelaire, La Damoiselle élue e Prélude à l’après-midi d’un faune, che segnano la nascita del suo stile unico e suggestivo.
Si allontana definitivamente dall’influenza di Wagner e inizia la ricerca di un linguaggio personale, fatto di sfumature e libertà ritmica.
Il successo con Pelléas et Mélisande
Nel 1893 Debussy inizia a lavorare all’opera Pelléas et Mélisande, ispirata al dramma omonimo di Maurice Maeterlinck. Dopo anni di scrittura e riscritture, l’opera debutta nel 1902 all’Opéra-Comique di Parigi. La critica si divide, ma il pubblico accoglie con entusiasmo questa rivoluzione del teatro musicale.
Debussy rompe con la tradizione dell’opera lirica, proponendo un linguaggio sobrio, parlato, poetico e profondamente moderno.
Claude Debussy, gli amori e gli scandali
Debussy ha una vita sentimentale complessa. Dopo le relazioni con Marie Vasnier e Gabrielle Dupont, sposa nel 1899 Rosalie Texier, da cui si separa pochi anni dopo. Nel 1904 si lega a Emma Bardac, che diventa sua compagna e madre della figlia Claude-Emma, detta Chou-Chou.
A causa dello scandalo, la coppia si trasferisce in Inghilterra. Nel 1905 nasce la figlia, a cui Debussy dedica Children’s Corner; l’anno dopo sposa Emma.
Le opere della maturità e la fama internazionale
Tra il 1903 e il 1913 Claude Debussy compone capolavori assoluti come La Mer, Estampes, Images, Jeux e i 24 Préludes.
Collabora con Gabriele D’Annunzio per Le Martyre de Saint Sébastien e con i Balletti Russi per Jeux.
Esplora le potenzialità timbriche dell’orchestra e reinventa il pianoforte con nuovi colori e armonie.
La sua musica si distingue per la libertà strutturale, la raffinatezza e l’espressività, anticipando molte innovazioni del XX secolo.
Rifiuta l’etichetta di “impressionista” preferendo essere associato al simbolismo, più affine alla sua sensibilità poetica.
La malattia e gli ultimi anni
Nel 1909 Debussy scopre di essere affetto da un tumore al colon-retto. Malgrado la malattia, continua a comporre, dirigere e viaggiare, accettando concerti anche all’estero. Nel 1915 subisce un intervento chirurgico che rallenta la malattia, ma non ne arresta l’evoluzione.
La guerra peggiora ulteriormente le sue condizioni psicologiche ed economiche. Nel 1917 tiene l’ultimo concerto a Biarritz.
La morte e i funerali
Claude Debussy muore il 25 marzo 1918 a Parigi, alle 22:15, mentre la città è sotto i bombardamenti tedeschi. A causa del conflitto, i funerali si svolgono in forma privata, senza onori ufficiali. Il corteo funebre attraversa le strade deserte fino al cimitero di Père-Lachaise, seguito da pochi intimi, tra cui Paul Dukas.
Dopo la fine della guerra, il corpo viene traslato al cimitero di Passy, dove oggi riposa accanto alla moglie Emma e alla figlia Chou-Chou, morta appena un anno dopo.
La Francia lo ha celebrato come uno dei suoi più grandi compositori, dedicandogli una banconota da 20 franchi e un cratere sul pianeta Mercurio.