24 marzo 1773: muore Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield.

Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield nasce il 22 settembre 1694 a Londra.
È figlio del III conte di Chesterfield e di Lady Elizabeth Savile.
Studia al Trinity Hall di Cambridge, dove riceve un’educazione classica improntata alla retorica e alla filosofia.
Dopo gli studi intraprende il tradizionale Grand Tour, viaggiando attraverso l’Europa e approfondendo la conoscenza di lingue, cultura e diplomazia.
Gli esordi in politica
Nel 1715 entra nella Camera dei Comuni con il titolo di Lord Stanhope.
Il suo primo discorso rivela eloquenza e sicurezza, ma anche un’eccessiva presunzione.
Dopo un primo intervento, si ritira temporaneamente e parte per la Francia.
Da Parigi fornisce informazioni al governo britannico su complotti giacobiti.
Nel 1716 torna in patria e riprende il suo ruolo parlamentare.
Durante la disputa tra re Giorgio I e il principe di Galles, si schiera con quest’ultimo, futuro Giorgio II.
Intrattiene un rapporto cordiale con Henrietta Howard, amante del principe, guadagnandosi però l’ostilità della principessa Carolina.
Ambasciatore all’Aia e trattati internazionali
Nel 1728 viene nominato ambasciatore britannico all’Aia.
Si distingue per tatto diplomatico, abilità negoziale e intelligenza politica.
Nel 1730 riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera.
L’anno successivo conclude con successo il secondo Trattato di Vienna, rafforzando l’alleanza anglo-austriaca.
Durante questo periodo ospita anche cerimonie massoniche segrete, tra cui l’iniziazione dell’arciduca Francesco di Lorena.
Nel 1732, a causa di problemi di salute, rientra in Gran Bretagna.
Un nobile illuminato tra politica e filantropia
Nel 1733 sposa Melusina von der Schulenburg, figlia illegittima di re Giorgio I.
Non hanno figli, ma Stanhope riconosce un figlio naturale, Philip, avuto con Madelina Elizabeth du Bouchet.
Nel 1733 adotta anche il figlio di un cugino, garantendo la continuità del titolo e del patrimonio.
Nel corso della sua vita, sostiene numerose cause sociali, tra cui la fondazione del Foundling Hospital, primo orfanotrofio pubblico inglese.
Viaggi, filosofia e amicizie illustri
Dopo il ritiro dalla politica attiva, Stanhope viaggia per motivi di salute.
Si reca a Bruxelles, dove incontra Voltaire, e soggiorna a lungo a Parigi.
Qui frequenta importanti intellettuali come Crébillon, Fontenelle e Montesquieu.
Queste frequentazioni alimentano il suo spirito illuminista e il gusto per lo stile raffinato.
Le Lettere al figlio: eredità letteraria
Philip Stanhope è ricordato soprattutto per le Lettere al figlio, pubblicate postume.
Scrive queste lettere al figlio illegittimo con l’intento di educarlo ai valori dell’eleganza, dell’etichetta e della diplomazia.
Le lettere diventano un modello di prosa inglese e di educazione aristocratica nel Settecento.
Coniugano rigore morale, ironia e pragmatismo, e influenzano il pensiero e la formazione delle élite europee.
Morte e funerali
Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield, muore il 24 marzo 1773 a Chesterfield House, la sua residenza londinese.
Aveva 78 anni.
Viene sepolto con tutti gli onori dovuti al suo rango e al suo contributo alla vita politica e culturale dell’Inghilterra georgiana.
Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield nasce il 22 settembre 1694 a Londra.
È figlio del III conte di Chesterfield e di Lady Elizabeth Savile.
Studia al Trinity Hall di Cambridge, dove riceve un’educazione classica improntata alla retorica e alla filosofia.
Dopo gli studi intraprende il tradizionale Grand Tour, viaggiando attraverso l’Europa e approfondendo la conoscenza di lingue, cultura e diplomazia.
Gli esordi in politica
Nel 1715 entra nella Camera dei Comuni con il titolo di Lord Stanhope.
Il suo primo discorso rivela eloquenza e sicurezza, ma anche un’eccessiva presunzione.
Dopo un primo intervento, si ritira temporaneamente e parte per la Francia.
Da Parigi fornisce informazioni al governo britannico su complotti giacobiti.
Nel 1716 torna in patria e riprende il suo ruolo parlamentare.
Durante la disputa tra re Giorgio I e il principe di Galles, si schiera con quest’ultimo, futuro Giorgio II.
Intrattiene un rapporto cordiale con Henrietta Howard, amante del principe, guadagnandosi però l’ostilità della principessa Carolina.
Ambasciatore all’Aia e trattati internazionali
Nel 1728 viene nominato ambasciatore britannico all’Aia.
Si distingue per tatto diplomatico, abilità negoziale e intelligenza politica.
Nel 1730 riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera.
L’anno successivo conclude con successo il secondo Trattato di Vienna, rafforzando l’alleanza anglo-austriaca.
Durante questo periodo ospita anche cerimonie massoniche segrete, tra cui l’iniziazione dell’arciduca Francesco di Lorena.
Nel 1732, a causa di problemi di salute, rientra in Gran Bretagna.
Un nobile illuminato tra politica e filantropia
Nel 1733 sposa Melusina von der Schulenburg, figlia illegittima di re Giorgio I.
Non hanno figli, ma Stanhope riconosce un figlio naturale, Philip, avuto con Madelina Elizabeth du Bouchet.
Nel 1733 adotta anche il figlio di un cugino, garantendo la continuità del titolo e del patrimonio.
Nel corso della sua vita, sostiene numerose cause sociali, tra cui la fondazione del Foundling Hospital, primo orfanotrofio pubblico inglese.
Viaggi, filosofia e amicizie illustri
Dopo il ritiro dalla politica attiva, Stanhope viaggia per motivi di salute.
Si reca a Bruxelles, dove incontra Voltaire, e soggiorna a lungo a Parigi.
Qui frequenta importanti intellettuali come Crébillon, Fontenelle e Montesquieu.
Queste frequentazioni alimentano il suo spirito illuminista e il gusto per lo stile raffinato.
Le Lettere al figlio: eredità letteraria
Philip Stanhope è ricordato soprattutto per le Lettere al figlio, pubblicate postume.
Scrive queste lettere al figlio illegittimo con l’intento di educarlo ai valori dell’eleganza, dell’etichetta e della diplomazia.
Le lettere diventano un modello di prosa inglese e di educazione aristocratica nel Settecento.
Coniugano rigore morale, ironia e pragmatismo, e influenzano il pensiero e la formazione delle élite europee.
Morte e funerali
Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield, muore il 24 marzo 1773 a Chesterfield House, la sua residenza londinese.
Aveva 78 anni.
Viene sepolto con tutti gli onori dovuti al suo rango e al suo contributo alla vita politica e culturale dell’Inghilterra georgiana.