24 aprile 2011. Muore Sathya Sai Baba, il guru dell’amore e del servizio.

Sathya Sai Baba nasce il 23 novembre 1926 a Puttaparthi, un piccolo villaggio dell’India meridionale.
Il suo nome di nascita è Sathyanarayana Raju, e già da bambino mostra un’intelligenza vivace e un profondo senso di compassione verso chi lo circonda.
Cresce in una famiglia umile, ma presto inizia a distinguersi per gesti, parole e comportamenti che attirano l’attenzione della comunità.
A tredici anni, annuncia di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi, un mistico indiano molto venerato, e da quel momento prende il nome con cui sarà conosciuto nel mondo: Sathya Sai Baba.
Sathya Sai Baba, un insegnamento che supera le religioni
La figura di Sathya Sai Baba affascina, incuriosisce, divide.
Non si presenta come fondatore di una nuova religione, ma come guida universale, portatore di un messaggio che va oltre i confini culturali e spirituali.
Predica l’amore per il prossimo, la rettitudine, la pace interiore e il servizio disinteressato.
La sua parola chiave è seva, ovvero il servire gli altri senza aspettarsi nulla in cambio.
Il suo ashram, Prashanthi Nilayam — “dimora della pace suprema” — diventa un centro spirituale frequentato da milioni di devoti provenienti da tutto il mondo.
Accanto alla predicazione spirituale, si impegna concretamente nella realizzazione di scuole, ospedali e acquedotti, soprattutto nelle aree più povere dell’India.
Il suo carisma è tale da attirare non solo discepoli, ma anche intellettuali, scienziati, capi di Stato.
Molti gli attribuiscono poteri soprannaturali, ma lui insiste sull’essenziale: “Io sono Dio… ma anche tu lo sei. Solo che tu non lo sai.”
24 aprile 2011: il mondo saluta il suo guru
Sathya Sai Baba muore il 24 aprile 2011 all’età di 84 anni, a seguito di complicazioni respiratorie e cardiache.
Viene sepolto con onori solenni nel tempio di Prashanthi Nilayam, alla presenza di migliaia di persone.
Il suo corpo riposa nel Samadhi, il luogo sacro riservato ai maestri realizzati..
Sathya Sai Baba nasce il 23 novembre 1926 a Puttaparthi, un piccolo villaggio dell’India meridionale.
Il suo nome di nascita è Sathyanarayana Raju, e già da bambino mostra un’intelligenza vivace e un profondo senso di compassione verso chi lo circonda.
Cresce in una famiglia umile, ma presto inizia a distinguersi per gesti, parole e comportamenti che attirano l’attenzione della comunità.
A tredici anni, annuncia di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi, un mistico indiano molto venerato, e da quel momento prende il nome con cui sarà conosciuto nel mondo: Sathya Sai Baba.
Sathya Sai Baba, un insegnamento che supera le religioni
La figura di Sathya Sai Baba affascina, incuriosisce, divide.
Non si presenta come fondatore di una nuova religione, ma come guida universale, portatore di un messaggio che va oltre i confini culturali e spirituali.
Predica l’amore per il prossimo, la rettitudine, la pace interiore e il servizio disinteressato.
La sua parola chiave è seva, ovvero il servire gli altri senza aspettarsi nulla in cambio.
Il suo ashram, Prashanthi Nilayam — “dimora della pace suprema” — diventa un centro spirituale frequentato da milioni di devoti provenienti da tutto il mondo.
Accanto alla predicazione spirituale, si impegna concretamente nella realizzazione di scuole, ospedali e acquedotti, soprattutto nelle aree più povere dell’India.
Il suo carisma è tale da attirare non solo discepoli, ma anche intellettuali, scienziati, capi di Stato.
Molti gli attribuiscono poteri soprannaturali, ma lui insiste sull’essenziale: “Io sono Dio… ma anche tu lo sei. Solo che tu non lo sai.”
24 aprile 2011: il mondo saluta il suo guru
Sathya Sai Baba muore il 24 aprile 2011 all’età di 84 anni, a seguito di complicazioni respiratorie e cardiache.
Viene sepolto con onori solenni nel tempio di Prashanthi Nilayam, alla presenza di migliaia di persone.
Il suo corpo riposa nel Samadhi, il luogo sacro riservato ai maestri realizzati..