24 aprile 1731. Muore Daniel Defoe, autore di Robinson Crusoe e narratore della solitudine umana.

Daniel Defoe nasce a Londra intorno al 1660, in una famiglia di mercanti dissidenti religiosi.
Fin da giovane dimostra una curiosità irrequieta, uno spirito attento ai cambiamenti del suo tempo e una mente capace di osservare la società con occhio critico.
Non segue un percorso lineare: studia teologia, si occupa di commercio, finisce persino in prigione per i suoi scritti politici.
Ma è proprio in questo intreccio di esperienze che prende forma il narratore che oggi conosciamo.
Uno scrittore che, attraverso la finzione, racconta il reale con una lucidità sorprendente.
Un naufrago che diventa mito
Daniel Defoe pubblica Robinson Crusoe nel 1719, quando ha quasi sessant’anni.
Il romanzo nasce ispirandosi a una storia vera, ma diventa ben presto qualcosa di più: il racconto universale della sopravvivenza, della solitudine, della resilienza.
Il suo protagonista, naufrago su un’isola deserta, non combatte solo contro la natura, ma anche contro se stesso.
Nel silenzio, lontano dalla civiltà, deve ricostruire da zero il senso del vivere.
Il successo dell’opera è immediato.
Il pubblico si riconosce nel viaggio interiore di Crusoe, e Defoe si afferma come un pioniere della narrativa moderna.
Il suo stile diretto, realistico, capace di fondere avventura e riflessione morale, apre una nuova strada nella letteratura inglese.
Daniel Defoe, scrittore libero, fino in fondo
Ma Daniel Defoe non è solo Robinson Crusoe.
Scrive romanzi, pamphlet, articoli, saggi economici e religiosi.
È un osservatore instancabile, un uomo che rifiuta l’ideologia rigida, che cambia idee ma non smette mai di cercare la verità.
La sua penna si muove tra finzione e giornalismo, tra fantasia e critica sociale.
E forse è proprio questa libertà, questo continuo attraversare confini, che lo rende ancora oggi così attuale.
24 aprile 1731: l’ultimo capitolo di una vita inquieta
Daniel Defoe muore il 24 aprile 1731 a Londra.
Ha vissuto una vita piena, spesso turbolenta, sempre guidata dalla parola scritta.
Viene sepolto nel cimitero di Bunhill Fields, accanto ad altri dissidenti religiosi.
Il suo nome continua a vivere nelle biblioteche, nelle scuole, nei cuori di chi ha sognato, almeno una volta, di essere naufrago su un’isola chiamata libertà.
Daniel Defoe nasce a Londra intorno al 1660, in una famiglia di mercanti dissidenti religiosi.
Fin da giovane dimostra una curiosità irrequieta, uno spirito attento ai cambiamenti del suo tempo e una mente capace di osservare la società con occhio critico.
Non segue un percorso lineare: studia teologia, si occupa di commercio, finisce persino in prigione per i suoi scritti politici.
Ma è proprio in questo intreccio di esperienze che prende forma il narratore che oggi conosciamo.
Uno scrittore che, attraverso la finzione, racconta il reale con una lucidità sorprendente.
Un naufrago che diventa mito
Daniel Defoe pubblica Robinson Crusoe nel 1719, quando ha quasi sessant’anni.
Il romanzo nasce ispirandosi a una storia vera, ma diventa ben presto qualcosa di più: il racconto universale della sopravvivenza, della solitudine, della resilienza.
Il suo protagonista, naufrago su un’isola deserta, non combatte solo contro la natura, ma anche contro se stesso.
Nel silenzio, lontano dalla civiltà, deve ricostruire da zero il senso del vivere.
Il successo dell’opera è immediato.
Il pubblico si riconosce nel viaggio interiore di Crusoe, e Defoe si afferma come un pioniere della narrativa moderna.
Il suo stile diretto, realistico, capace di fondere avventura e riflessione morale, apre una nuova strada nella letteratura inglese.
Daniel Defoe, scrittore libero, fino in fondo
Ma Daniel Defoe non è solo Robinson Crusoe.
Scrive romanzi, pamphlet, articoli, saggi economici e religiosi.
È un osservatore instancabile, un uomo che rifiuta l’ideologia rigida, che cambia idee ma non smette mai di cercare la verità.
La sua penna si muove tra finzione e giornalismo, tra fantasia e critica sociale.
E forse è proprio questa libertà, questo continuo attraversare confini, che lo rende ancora oggi così attuale.
24 aprile 1731: l’ultimo capitolo di una vita inquieta
Daniel Defoe muore il 24 aprile 1731 a Londra.
Ha vissuto una vita piena, spesso turbolenta, sempre guidata dalla parola scritta.
Viene sepolto nel cimitero di Bunhill Fields, accanto ad altri dissidenti religiosi.
Il suo nome continua a vivere nelle biblioteche, nelle scuole, nei cuori di chi ha sognato, almeno una volta, di essere naufrago su un’isola chiamata libertà.