22 marzo 2017. Muore Tomas Milian, attore iconico di spaghetti western e polizieschi italiani.

Tomas Milian nasce il 3 marzo 1933 all’Avana, Cuba.
Suo padre, un generale del regime di Gerardo Machado, venne arrestato dopo il colpo di Stato di Fulgencio Batista.
Nel 1946, a soli tredici anni, assistette al suicidio del padre, un evento che segnò profondamente la sua vita.
Lasciò Cuba nel 1957 per trasferirsi negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza.
Si iscrisse all’Accademia Teatrale di Miami e successivamente frequentò l’Actors Studio di New York, studiando con Lee Strasberg.
L’approdo in Italia e il successo cinematografico
Nel 1959 arrivò in Italia con pochi dollari in tasca.
Durante il Festival di Spoleto, recitò una pantomima di Jean Cocteau, attirando l’attenzione del regista Mauro Bolognini.
Quest’ultimo lo scelse per il film La notte brava, avviando così la sua carriera italiana.
Nei primi anni recitò in film d’autore diretti da Luchino Visconti, Florestano Vancini e Francesco Maselli.
Insoddisfatto dei ruoli e dei guadagni, decise di cambiare strada e si orientò verso il cinema popolare.
Il mito degli spaghetti western e dei polizieschi
A partire dal 1967 divenne un volto noto dello spaghetti western.
Interpretò personaggi iconici come Cuchillo in La resa dei conti e Corri uomo corri, diretti da Sergio Sollima.
Negli anni ’70 il successo continuò grazie ai polizieschi italiani, diventati oggi cult movie.
Affiancato dalla voce inconfondibile di Ferruccio Amendola, diede vita a personaggi memorabili come Nico Giraldi e Er Monnezza.
Collaborò con registi come Umberto Lenzi, Stelvio Massi e Bruno Corbucci in film di grande successo come Roma a mano armata, Milano odia: la polizia non può sparare e La banda del gobbo.
Un attore poliedrico tra cinema d’autore e commedia
Pur essendo noto per ruoli d’azione, partecipò anche a film politici e thriller.
Recitò accanto a Gian Maria Volonté in Banditi a Milano e Faccia a faccia.
Si cimentò nella commedia sexy italiana con film come 40 gradi all’ombra del lenzuolo e Uno contro l’altro, praticamente amici.
Nel thriller Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci diede prova delle sue capacità drammatiche.
Tornò al cinema d’autore negli anni ’80 con Bernardo Bertolucci e Michelangelo Antonioni.
Il ritorno negli Stati Uniti e le collaborazioni con Hollywood
Con il declino del poliziesco italiano, si trasferì stabilmente negli Stati Uniti.
Recitò in film diretti da Oliver Stone, Steven Spielberg, Steven Soderbergh e Abel Ferrara.
Nel 2005 interpretò Rafael Leónidas Trujillo in La fiesta del chivo, tratto dal romanzo di Mario Vargas Llosa.
Nel 2010 tornò in Italia per girare Roma nuda di Giuseppe Ferrara, rimanendo legato al cinema italiano fino alla fine.
La passione per la musica
Parallelamente alla carriera cinematografica, si dedicò anche alla musica.
Negli anni ’60 formò il Tomas Milian Group, una band con Ray Lovelock.
Incise brani per i film Corri uomo corri e La vittima designata, e partecipò a spettacoli musicali accanto a Giorgio Gaber.
Pur non essendo il suo ambito principale, la musica rappresentò una parte importante della sua espressione artistica.
La morte e i funerali
Il 22 marzo 2017 Tomas Milian si spegne a Miami all’età di 84 anni a causa di un ictus.
I funerali si svolsero in forma privata e, dopo la cremazione, le sue ceneri furono deposte a New York accanto alla moglie.
Tomas Milian nasce il 3 marzo 1933 all’Avana, Cuba.
Suo padre, un generale del regime di Gerardo Machado, venne arrestato dopo il colpo di Stato di Fulgencio Batista.
Nel 1946, a soli tredici anni, assistette al suicidio del padre, un evento che segnò profondamente la sua vita.
Lasciò Cuba nel 1957 per trasferirsi negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza.
Si iscrisse all’Accademia Teatrale di Miami e successivamente frequentò l’Actors Studio di New York, studiando con Lee Strasberg.
L’approdo in Italia e il successo cinematografico
Nel 1959 arrivò in Italia con pochi dollari in tasca.
Durante il Festival di Spoleto, recitò una pantomima di Jean Cocteau, attirando l’attenzione del regista Mauro Bolognini.
Quest’ultimo lo scelse per il film La notte brava, avviando così la sua carriera italiana.
Nei primi anni recitò in film d’autore diretti da Luchino Visconti, Florestano Vancini e Francesco Maselli.
Insoddisfatto dei ruoli e dei guadagni, decise di cambiare strada e si orientò verso il cinema popolare.
Il mito degli spaghetti western e dei polizieschi
A partire dal 1967 divenne un volto noto dello spaghetti western.
Interpretò personaggi iconici come Cuchillo in La resa dei conti e Corri uomo corri, diretti da Sergio Sollima.
Negli anni ’70 il successo continuò grazie ai polizieschi italiani, diventati oggi cult movie.
Affiancato dalla voce inconfondibile di Ferruccio Amendola, diede vita a personaggi memorabili come Nico Giraldi e Er Monnezza.
Collaborò con registi come Umberto Lenzi, Stelvio Massi e Bruno Corbucci in film di grande successo come Roma a mano armata, Milano odia: la polizia non può sparare e La banda del gobbo.
Un attore poliedrico tra cinema d’autore e commedia
Pur essendo noto per ruoli d’azione, partecipò anche a film politici e thriller.
Recitò accanto a Gian Maria Volonté in Banditi a Milano e Faccia a faccia.
Si cimentò nella commedia sexy italiana con film come 40 gradi all’ombra del lenzuolo e Uno contro l’altro, praticamente amici.
Nel thriller Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci diede prova delle sue capacità drammatiche.
Tornò al cinema d’autore negli anni ’80 con Bernardo Bertolucci e Michelangelo Antonioni.
Il ritorno negli Stati Uniti e le collaborazioni con Hollywood
Con il declino del poliziesco italiano, si trasferì stabilmente negli Stati Uniti.
Recitò in film diretti da Oliver Stone, Steven Spielberg, Steven Soderbergh e Abel Ferrara.
Nel 2005 interpretò Rafael Leónidas Trujillo in La fiesta del chivo, tratto dal romanzo di Mario Vargas Llosa.
Nel 2010 tornò in Italia per girare Roma nuda di Giuseppe Ferrara, rimanendo legato al cinema italiano fino alla fine.
La passione per la musica
Parallelamente alla carriera cinematografica, si dedicò anche alla musica.
Negli anni ’60 formò il Tomas Milian Group, una band con Ray Lovelock.
Incise brani per i film Corri uomo corri e La vittima designata, e partecipò a spettacoli musicali accanto a Giorgio Gaber.
Pur non essendo il suo ambito principale, la musica rappresentò una parte importante della sua espressione artistica.
La morte e i funerali
Il 22 marzo 2017 Tomas Milian si spegne a Miami all’età di 84 anni a causa di un ictus.
I funerali si svolsero in forma privata e, dopo la cremazione, le sue ceneri furono deposte a New York accanto alla moglie.