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Il Santo del giorno 11 dicembre: San Damaso I, Papa.

Nome: San Damaso I
Nascita: 305 circa, Spagna
Morte: 11 dicembre 384, Roma

San Damaso I (circa 305–384), 37º papa della Chiesa cattolica, è ricordato come un uomo di fede, cultura e grande dedizione alla memoria della Chiesa primitiva.
Nato in una famiglia cristiana, probabilmente a Roma, trascorse la giovinezza al servizio della Chiesa di San Lorenzo.
Figlio di Antonio, uno scrivano divenuto sacerdote, e di Lorenza, vedova per oltre sessant’anni e consacrata a Dio, Damaso ereditò dai genitori una profonda pietà e un’attenzione al valore della tradizione.
Damaso fu eletto papa nel 366, all’età di circa 60 anni, in un periodo segnato da divisioni interne e contrasti dottrinali.
L’elezione non fu priva di conflitti: Ursicino, un prete ambizioso, si autoproclamò antipapa, provocando disordini che culminarono nel suo esilio.
Nonostante le difficoltà, Damaso seppe rafforzare l’unità della Chiesa, consolidando l’autorità del papato.
Uno degli obiettivi principali del pontificato di Damaso fu la lotta contro le eresie.
Convocò importanti concili, tra cui quello del 371 e del 374 a Roma, per condannare errori dottrinali come l’arianesimo e l’apollinarismo.
Durante il Concilio di Roma del 382, collaborò con figure di rilievo come Sant’Ambrogio e San Girolamo.
Fu proprio a quest’ultimo, suo segretario, che affidò un compito epocale: la traduzione della Bibbia in latino, conosciuta come Vulgata.
Questo lavoro stabilì la base per la diffusione universale delle Sacre Scritture, unendo la comunità cristiana intorno a una versione comune della Parola di Dio.
San Damaso si distinse per la sua opera di valorizzazione delle catacombe, luoghi sacri della cristianità primitiva.
Ordinò lavori di restauro e ampliamento, riportando alla luce i luoghi di sepoltura dei martiri e apponendo iscrizioni poetiche, note come Carmina Damasiana, che celebravano la loro fede e il loro sacrificio.
Questa attività gli valse il titolo di “archeologo della Chiesa”.
Damaso è celebre anche per le sue doti poetiche. Attraverso le epigrafi da lui composte, tramandò i nomi e le virtù di molti martiri, offrendo ai fedeli un ponte con il passato e un esempio di eroismo cristiano.
Grazie a questa opera, la memoria di molti santi della Chiesa primitiva è giunta fino a noi.
San Girolamo, che lo definì Virgo Virginis Ecclesiae Doctor (vergine, dottore della Chiesa Vergine), ne elogiò la pietà e l’impegno pastorale.
La sua riforma del clero, che promuoveva la vita comune tra sacerdoti e monaci, rifletteva il desiderio di riportare la Chiesa agli ideali apostolici.
Morì l’11 dicembre 384, lasciando un’eredità che influenzò profondamente la Chiesa. La sua tomba si trova presso la Basilica di San Callisto sulla via Appia, accanto ai martiri che tanto venerò in vita.


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