San Martino de Porres nasce il 9 dicembre 1579 a Lima, in Perù, da una madre ex schiava africana e un padre spagnolo nobile, che inizialmente rifiuta di riconoscerlo per via del colore della sua pelle e dell’illegittimità della nascita.
Cresciuto dalla madre in un contesto di povertà, Martino sviluppa sin da giovane una profonda vocazione religiosa.
Per non essere un peso per la famiglia, lavora come barbiere e assistente farmacista.
A diciotto anni entra nel convento dei Domenicani di Lima come laico, non potendo prendere i voti religiosi a causa del suo status di mulatto.
Qui, svolge umili mansioni come coltivare la terra e curare i malati, acquisendo rapidamente una fama di uomo di carità e compassione.
Nonostante le difficoltà, Martino si distingue per la sua bontà e la capacità di perdonare anche le offese più gravi.
È noto per i suoi atti di assistenza verso i poveri e gli ammalati, a cui procurava medicine, cibo e vestiti.
Martino fonda anche una scuola per bambini poveri, aiutando così coloro che vivevano in strada.
La sua fama arriva a tal punto che figure di alto livello, come l’arcivescovo di Lima e il viceré del Perù, si rivolgono a lui per consigli.
Gli vengono attribuite capacità miracolose, come la levitazione e la bilocazione.
Durante un’epidemia, assiste e guarisce sessanta malati da solo, consolidando la sua reputazione di guaritore.
Nonostante le condizioni difficili, Martino propone persino di vendere se stesso come schiavo per aiutare il suo convento a superare una crisi economica, ma il priore rifiuta commosso.
La sua carità si estende anche agli animali, che sfama e cura con amore.
Nel corso della sua vita, viene sempre più apprezzato dai Domenicani, che lo accolgono pienamente nell’Ordine come fratello cooperatore.
Muore il 3 novembre 1639, dopo una vita dedicata agli ultimi e ai bisognosi. Nel 1962, Papa Giovanni XXIII lo canonizza e lo proclama patrono della giustizia sociale.