Il 12 ottobre si commemora la Festa di Nostra Signora Aparecida, patrona del Brasile, un giorno di grande devozione e partecipazione popolare.
Il suo santuario, conosciuto come il simbolo religioso più importante del Paese e spesso paragonato a Lourdes, ha origini miracolose che risalgono all’ottobre del 1717.
In quell’anno, tre pescatori – Domingos Garcia, Felipe Pedroso e João Alves – tentarono invano di pescare nel fiume Paraíba.
Quando ormai stavano per rinunciare, trovarono nelle loro reti una statua in terracotta della Madonna, nera e alta circa 40 cm, spezzata in due parti.
Prima venne recuperato il corpo e, subito dopo, la testa, che si incastrava perfettamente.
Dopo il ritrovamento, la pesca divenne improvvisamente abbondante.
I pescatori portarono l’immagine nella casa di Felipe Pedroso, dove la custodirono per 15 anni.
Successivamente, venne trasferita in un piccolo oratorio a Itaguaçu, dove la devozione verso Nostra Signora Aparecida iniziò a crescere, soprattutto grazie ai miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Questi eventi, scrupolosamente documentati dal parroco José de Vilela, contribuirono alla crescente fama della statua.
Nel 1745 fu costruita una cappella per accogliere i pellegrini, seguita, nel 1834, dalla costruzione di una chiesa più grande per ospitare i devoti, il cui numero cresceva sempre più.
Nel 1822, l’imperatore Pedro I proclamò Nostra Signora Aparecida “Padroeira do Brasil”, e nel 1904 Papa Pio X autorizzò la sua solenne incoronazione. Nel 1930, Nostra Signora Aparecida fu dichiarata ufficialmente patrona del Brasile da Papa Pio XI.
Il Santuario di Aparecida è diventato un punto di riferimento per milioni di fedeli che, ogni anno, si recano lì per pregare e trovare conforto. La visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1980, il primo pontefice a recarsi ad Aparecida, sottolineò l’importanza spirituale di questo luogo sacro, dove i pellegrini cercano fede, riconciliazione e speranza.