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22 settembre 1994. Addio a Gustavo Rol. Il mago del mistero, tra scienza e sovrannaturale.

Ogni anno, l’anniversario della morte di Gustavo Adolfo Rol, avvenuta il 22 settembre 1994, riporta l’attenzione su una figura enigmatica che continua a suscitare dibattiti e curiosità. Gustavo Rol è stato un uomo fuori dall’ordinario, un personaggio capace di affascinare artisti, scienziati, politici e intellettuali con i suoi presunti poteri paranormali e la sua visione del mondo che intrecciava scienza, filosofia e spiritualità. La sua vita è un viaggio tra la realtà tangibile e l’inspiegabile, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura esoterica italiana.
Nato a Torino il 20 giugno 1903, Rol proveniva da una famiglia benestante e fu educato in un ambiente di alta cultura. Studiò giurisprudenza, medicina e biologia, ma fu anche un esperto d’arte e collezionista. La sua poliedricità intellettuale gli permise di muoversi agevolmente tra diverse discipline, ma la vera svolta nella sua vita avvenne nel 1927, quando ebbe una sorta di “illuminazione” durante un soggiorno a Marsiglia.
In quel periodo, Rol sosteneva di aver scoperto un principio che collegava le frequenze dei colori, delle onde sonore e dell’energia mentale, aprendo la porta a esperienze paranormali.
Da quel momento, la sua esistenza si intrecciò con l’inspiegabile: telepatia, chiaroveggenza, levitazione, lettura del pensiero e spostamento di oggetti senza contatto fisico erano solo alcune delle straordinarie capacità che gli venivano attribuite. Gustavo Rol non amava definirsi un “mago” o un “sensitivo”; si considerava piuttosto uno studioso dei poteri della mente, pur rimanendo sempre umile rispetto alla portata delle sue esperienze.
Nel corso della sua vita, Rol intrattenne relazioni con alcuni dei più grandi nomi del XX secolo. Federico Fellini, Franco Zeffirelli, e Alberto Sordi furono solo alcuni degli ammiratori e amici che rimasero colpiti dalle sue capacità. Fellini lo descriveva come un “mistero vivente”, qualcuno che sembrava capace di trascendere le leggi fisiche, mentre Sordi raccontava di esperienze personali in cui Rol aveva compiuto veri e propri “miracoli”.
Nonostante queste testimonianze illustri, Rol rimase sempre una figura schiva e riservata, evitando la notorietà e i riflettori.
Non volle mai trasformare le sue capacità in un business e rifiutò qualsiasi forma di esibizione pubblica. Questo suo atteggiamento contribuì a costruire attorno a lui un’aura di autenticità e mistero, alimentando il fascino che esercitava su chiunque lo incontrasse.
La comunità scientifica ha sempre avuto opinioni contrastanti su Gustavo Rol. Mentre alcuni cercarono di spiegare i suoi fenomeni come trucchi o illusioni ottiche, altri rimasero aperti alla possibilità che potesse effettivamente accedere a dimensioni della realtà sconosciute. Rol stesso affermava che le sue capacità non erano prodigi sovrannaturali, ma manifestazioni di una mente allenata e consapevole di leggi fisiche e mentali ancora sconosciute agli esseri umani.
Il suo metodo di lavoro rimase sempre avvolto nel mistero. Rol non lasciò mai spiegazioni dettagliate delle sue scoperte, limitandosi a dire che tutto era collegato a un principio semplice e profondo che non poteva essere rivelato fino a quando l’umanità non fosse stata pronta.
Questa mancanza di chiarezza ha reso difficile per gli studiosi e i ricercatori catalogare Rol all’interno di una disciplina scientifica o spirituale, contribuendo ulteriormente alla sua leggenda.
Anche dopo la sua morte, Gustavo Rol continua a essere una figura di riferimento per coloro che sono interessati all’occulto, al paranormale e ai confini tra scienza e spiritualità. La sua vita e le sue esperienze restano oggetto di studio e riflessione, e ogni anno l’anniversario della sua scomparsa riaccende l’interesse su una delle figure più misteriose del Novecento italiano.
Nonostante le controversie che lo circondano, Rol ha lasciato un messaggio chiaro: il potenziale umano è molto più vasto di quanto possiamo immaginare. Che si creda o meno alle sue capacità paranormali, il suo invito a esplorare la mente e le sue potenzialità rimane uno stimolo per chiunque voglia indagare le profondità dell’essere umano. Rol è stato, e forse sarà sempre, un ponte tra due mondi: quello del visibile e dell’invisibile, della razionalità e del mistero.

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