Muore Nikita Kruscev, il politico russo che ha liquidato l’eredità staliniana. Segretario, dal 1953, del Partito comunista sovietico, è primo ministro dal 1958 al 1964. Kruscev si adopera per creare un clima di distensione con l’Occidente, incontrando i presidenti degli Stati Uniti Eisenhower e Kennedy. Il suo nuovo corso, ispirato ai principi della coesistenza competitiva, subisce una breve interruzione nel 1962 con la crisi cubana dei missili. Kruscev tuttavia decide di smantellare le basi missilistiche sull’isola per evitare la catastrofe di una nuova guerra. Sul piano interno viene accusato di aver contribuito alle disfunzioni dell’economia. Nel 1964 è costretto a dimettersi da tutte le cariche.
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