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Terni. Il forno crematorio si ferma prima di entrare in funzione.

Le anticipazioni di Umbria 7 sono state confermate durante i lavori del consiglio comunale riguardo alla proposta di Altair Funeral Srl per la realizzazione di un forno crematorio a Terni.
Venerdì mattina, l’assemblea di Palazzo Spada ha deciso di bloccare la procedura di evidenza pubblica, non deliberando la pubblica utilità della proposta. Di conseguenza, la proposta della holding, che gestisce già numerosi impianti simili in tutta Italia, non sarà messa a gara.
Il consiglio ha invece emesso un atto di indirizzo affermando la necessità di ulteriori approfondimenti. Palazzo Spada, con il sostegno di una maggioranza ampia, ha richiesto un’analisi approfondita su temi quali le tariffe, la mancanza di una sala autopsie e la durata della concessione.
Riguardo alle tariffe, è stato evidenziato che in situazioni analoghe, in altre aree, i residenti pagano cifre più basse.
A Terni, tuttavia, la proposta di project financing finora delineata non prevede differenze di costi. L’investimento previsto per l’impianto di cremazione è di 4,5 milioni di euro e il piano economico stima 48.000 incenerimenti in 25 anni. Questa lunga durata della concessione è un altro aspetto che sarà esaminato dalla commissione tecnica nelle prossime settimane, quando si occuperà del dossier relativo all’impianto di cremazione.

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