Il calcio piange la scomparsa di Kurt Hamrin, l’iconico attaccante della Fiorentina, deceduto all’età di 89 anni. Con 190 gol, si posiziona al nono posto nella classifica all-time dei marcatori della Serie A. La sua carriera in Italia ha visto anche le maglie di Juve, Milan e Napoli.
Soprannominato “Uccellino” per la sua agilità in campo, Hamrin ha indossato la maglia della Fiorentina per nove stagioni, dal 1958 al 1967, accumulando quasi 300 presenze e diventando una vera bandiera del club. La sua esperienza con la nazionale svedese include il secondo posto al Mondiale del 1958, superato solo dal Brasile di Pelè.
Dopo un inizio in Svezia con Huvudsta IS, Råsunda IS e AIK, Hamrin è approdato in Italia nel 1956, raggiungendo Firenze dopo una parentesi alla Juve e un prestito al Padova. Con la Fiorentina, ha scritto pagine indelebili nella storia del club, segnando 150 gol e contribuendo alla conquista di una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa delle Alpi e un Mitropa.
Dopo il suo periodo nella Fiorentina, Hamrin ha trascorso due stagioni al Milan (36 presenze) e altrettante al Napoli (22 presenze), prima di concludere la carriera in patria all’AIK Stoccolma (10 presenze). Nel suo percorso, ha segnato 8 reti con la Juve, 20 con il Padova, 9 con il Milan e 3 con il Napoli.
Con la maglia rossonera del Milan, Hamrin ha conquistato lo scudetto, la Coppa delle Coppe nel 1968 (con una doppietta in finale contro l’Amburgo) e la Coppa dei Campioni nel 1969, contribuendo con un gol nella semifinale d’andata contro il Manchester United vinta per 2-0. La sua carriera e i suoi successi lo rendono una vera leggenda non solo per i tifosi della Fiorentina ma per l’intero mondo del calcio.