Brindisi. Rogo in agenzia funebre: due giovani nei guai.

21 Gennaio 2024 - 14:03--Onoranze Funebri-

Brindisi. Rogo in agenzia funebre: due giovani nei guai.

Incastrati dalle registrazioni delle telecamere: Nicholas Greco, 25 anni, e Bryan Rizzato, 24, entrambi residenti a Brindisi, sono attualmente oggetto di un’indagine per “incendio a scopo intimidatorio”. L’episodio incriminato si è verificato nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2023, quando un incendio danneggiò la saracinesca dell’agenzia di pompe funebri situata in via Mecenate, nel rione Commenda.
Il procuratore Giovanni Marino aveva richiesto la custodia cautelare ai domiciliari per entrambi, ma il giudice del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha invece deciso per l’obbligo di dimora, contestando loro il danneggiamento causato dall’incendio e il furto di un’auto, un’Alfa Romeo Mito, utilizzata per raggiungere via Mecenate e poi incendiata.
L’incendio è stato provocato da un copertone posto davanti all’ingresso dell’agenzia di pompe funebri gestita da un giovane poco più che ventenne. Quest’ultimo, precedentemente vittima di richieste estorsive durante l’organizzazione della festa del rione Casale l’anno precedente, aveva presentato denuncia, scatenando le indagini della Squadra Mobile. Queste, dopo dieci giorni, portarono all’arresto di Gennaro Di Lauro, 44 anni, e Cosimo Carrisi, 46, entrambi condannati in appello lo scorso dicembre per tentata estorsione aggravata al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa.
Le indagini successive all’incendio presso l’agenzia di pompe funebri, condotte dalla Squadra Mobile sotto la direzione di Giorgio Grasso, hanno evidenziato che la prima udienza legata alla tentata estorsione per la festa rionale era fissata per il 12 ottobre 2023. Il provvedimento del giudice che ha imposto l’obbligo di dimora fa riferimento alle date degli avvenimenti per contestualizzare l’episodio e definirne il movente, sottolineando la presunta volontà di intimidire il giovane titolare.
Le prove a carico degli indagati si basano principalmente sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, dalle vicinanze del luogo dell’incendio fino al sottopasso che collega via Torpisana a piazza Crispi. Tali registrazioni hanno permesso di ricostruire il percorso seguito dai sospetti, inclusi il furto dell’auto e l’incendio dell’Alfa Romeo, che secondo il giudice è stato perpetrato per eliminare tracce biologiche e impronte utili all’identificazione.
Gli avvocati Luca Leoci e Paolo Valzano difenderanno gli indagati, ai quali è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Inoltre, non potranno allontanarsi dalle loro abitazioni tra le 20:00 e le 7:00, un intervallo che statisticamente coincide con la frequenza maggiore di reati analoghi, ma che risulta anche compatibile con eventuali esigenze lavorative. Gli interrogatori sono previsti per lunedì.

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Incastrati dalle registrazioni delle telecamere: Nicholas Greco, 25 anni, e Bryan Rizzato, 24, entrambi residenti a Brindisi, sono attualmente oggetto di un’indagine per “incendio a scopo intimidatorio”. L’episodio incriminato si è verificato nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2023, quando un incendio danneggiò la saracinesca dell’agenzia di pompe funebri situata in via Mecenate, nel rione Commenda.
Il procuratore Giovanni Marino aveva richiesto la custodia cautelare ai domiciliari per entrambi, ma il giudice del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha invece deciso per l’obbligo di dimora, contestando loro il danneggiamento causato dall’incendio e il furto di un’auto, un’Alfa Romeo Mito, utilizzata per raggiungere via Mecenate e poi incendiata.
L’incendio è stato provocato da un copertone posto davanti all’ingresso dell’agenzia di pompe funebri gestita da un giovane poco più che ventenne. Quest’ultimo, precedentemente vittima di richieste estorsive durante l’organizzazione della festa del rione Casale l’anno precedente, aveva presentato denuncia, scatenando le indagini della Squadra Mobile. Queste, dopo dieci giorni, portarono all’arresto di Gennaro Di Lauro, 44 anni, e Cosimo Carrisi, 46, entrambi condannati in appello lo scorso dicembre per tentata estorsione aggravata al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa.
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Le prove a carico degli indagati si basano principalmente sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, dalle vicinanze del luogo dell’incendio fino al sottopasso che collega via Torpisana a piazza Crispi. Tali registrazioni hanno permesso di ricostruire il percorso seguito dai sospetti, inclusi il furto dell’auto e l’incendio dell’Alfa Romeo, che secondo il giudice è stato perpetrato per eliminare tracce biologiche e impronte utili all’identificazione.
Gli avvocati Luca Leoci e Paolo Valzano difenderanno gli indagati, ai quali è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Inoltre, non potranno allontanarsi dalle loro abitazioni tra le 20:00 e le 7:00, un intervallo che statisticamente coincide con la frequenza maggiore di reati analoghi, ma che risulta anche compatibile con eventuali esigenze lavorative. Gli interrogatori sono previsti per lunedì.

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