Una valanga di fango, provocata da una violenta alluvione, travolge Sarno e i comuni limitrofi, causando 160 vittime. È una strage annunciata, poiché si sa che i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello sono costruiti su un terreno devastato dalla mano dell’uomo.
L’incuria nella gestione del territorio e un sistema fognario insufficiente scatenano la tragedia. Nel processo del gennaio 2003, saranno assolti per insufficienza di prove gli unici due imputati – l’ex sindaco di Sarno Gerardo Basile, e l’ex assessore comunale Ferdinando Crescenzi – accusati di omicidio colposo plurimo. Il 30 aprile 2008 il Comitato per l’emergenza idrogeologica in Campania dichiara cessato lo stato di emergenza nei comuni coinvolti dall’alluvione del 1998.
