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Reggio Emilia. Tornano gli eventi del Festival “Il Rumore del Lutto”.

Venerdì 9 settembre, nella sede delle Onoranze Funebri Croce Verde, sono stati presentati gli eventi della ”Reggio Emilia Experienceprevisti nell’ambito della XVI edizione del Festival “Il Rumore del Lutto”, progetto culturale che ha l’ambizione di individuare uno spazio di dialogo e di riflessione sulla vita e sulla morte attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale tra differenti ambiti.
Sabato 17 settembre, al Teatro Municipale Valli, torna il “Gala in Nero”, appuntamento musicale che vedrà sul palco Julia Kent, violoncellista e compositrice canadese, per un live di livello internazionale. La Kent crea musica usando il violoncello abbinato ad una loop station, tra suoni concreti e musica elettronica. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo album da solista, seguito poi da altri lavori molto apprezzati dalla critica. La sua musica, le vibrazioni del violoncello sostenute da basi estremamente originali, hanno una fortissima capacità di suggestionare e di rapire gli ascoltatori: diventano un linguaggio che parla direttamente all’anima. Prima e dopo il concerto, Marco Pipitone proporrà un DJ Set con dress code obbligatorio in total black.
Sabato 1 ottobre, alle ore 9.30 ai Chiostri di San Pietro, avrà luogo il convegno “Quale etica nel giornalismo digitale”, coordinato da Nicola Fangareggi, con interventi di Elisa Alloro, Veniero Galvagni e Claudia Vago. L’incontro sarò aperto ai giornalisti e la partecipazione darà diritto ai crediti formativi deontologici.
Nel pomeriggio, alle 17,00 presso la Casa delle Storie, viene proposto il laboratorio “La grande domanda”, a cura del Teatro dell’Orsa con Monica Morini e Annamaria Gozzi.
Afferma Maria Angela Gelati: “Il Rumore del Lutto è un progetto che affronta il complesso e delicato tema della morte e del lutto, parti inevitabili dell’esistere, volte a far emergere le domande più profonde. Croce Verde è sempre stata al fianco della Rassegna, fin dalle prime edizioni, perché crede nel valore della cultura e della death education per contribuire alla formazione della personalità umana e al necessario dialogo. Fare rete è storicamente uno dei punti di forza del festival: da tre anni propone incursioni culturali nel cuore della città, coinvolgendo sedi istituzionali e siti di interesse storico monumentale”.
L’Assessora Annalisa Rabitti dichiara: “Reggio Emilia, ospitando le attività collegate al Festival, si pone in una condizione di apertura e di ascolto per affrontare un tema universale, trasversale e in grado di intersecare linguaggi culturali sotto varie forme, su tematiche certamente difficili, ma che risiedono nelle fondamenta dell’essere umano. Nella storia delle civiltà il culto dei defunti è stato sempre al centro, è una delle nostre radici identitarie. È un tema complesso che oggi non si deve temere di affrontare: la pandemia ci ha messo di fronte ancora di più alla necessità di portare riflessioni e approfondimenti. Ognuno di noi nell’arco della sua vita deve affrontare il distacco da una persona amata o affrontare una malattia. Ci si può sentire soli, impreparati, inadeguati. Credo sia molto importante avere l’opportunità di un dialogo, di riflettere e di alzare la consapevolezza su un tema così importante per ognuno di noi”.
Per noi è un grande piacere collaborare anche quest’anno con Il Rumore del Lutto”, afferma Rolando Landini. “Riuscire a ragionare di temi che possono risultare ostici come la morte, in un ambito culturale ampio e in modo aperto, è un’occasione rara e importante. Il nostro ruolo come Pubblica Assistenza è ovviamente quello di preservare la vita e la salute, ma dobbiamo essere consapevoli che anche la morte fa parte della nostra esperienza di vita”.
Per Domenico SchiattiOggi, insieme al progetto più importante per la cittadinanza, la prima Casa Funeraria della città di Reggio Emilia, crediamo che sostenere il Festival sia una sfida vincente per tutti, una grande opportunità di crescita che ci regala sempre stupore ed emozioni”.
Aggiunge Stefano Bigliardi: “Siamo davvero soddisfatti di continuare a far parte del Progetto, sostenendolo come realtà unica nel suo genere. Lo facciamo da diversi anni e lo abbiamo visto crescere. La cultura non deve mai fermarsi: lo abbiamo compreso anche a causa della pandemia, che ha ulteriormente messo in evidenza l’importanza di trattare questi temi. Lo scorso anno abbiamo presentato il Progetto di Casa Funeraria, la casa di tutti. Oggi siamo qui, arricchiti delle tantissime gratificazioni da parte delle persone che si rivolgono a noi. Perché la Casa Funeraria Croce Verde è diventata una realtà. Un sogno che si è avverato”.
Conclude Michele Corsini: “Ho avuto modo di partecipare per la prima volta ad uno degli eventi de Il Rumore del Lutto lo scorso anno. Tante persone erano accorse ai Chiostri di San Pietro per condividere il Gala in Nero, un evento che ricordasse la condivisione del lutto in un’epoca passata: il banchetto, il parlarsi e lo stare insieme, con musica di qualità”.
Il Rumore del Lutto è un progetto culturale che nasce a Parma nel 2007, da un’idea di Maria Angela Gelati e di Marco Pipitone. L’iniziativa è condivisa dalla comune esigenza di trovare, nella città dei vivi, una modalità alternativa per vivere i giorni dedicati alla memoria dei defunti, rendendone la ritualità più completa. I partecipanti al progetto danno vita ad un dialogo profondo e multiforme, per arricchirsi reciprocamente, attraverso le più svariate modalità di espressione, per aiutare ed aiutarsi ad affrontare e a comprendere il concetto più arduo, controverso e sfuggente che è sempre esistito e sempre esisterà: la morte.

 

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