Il Comune di Roma si sta preparando ad eliminare la “tassa per le cremazioni fuori impianti”, cioè il contributo di circa 220 euro dovuto dalle famiglie che volessero far cremare i propri defunti fuori Roma per evitare lunghe attese al cimitero di Prima Porta. L’abolizione definitiva di questa tassa faciliterà la scelta delle famiglie che, invece di attendere diverse settimane per accedere alla cremazione al cimitero Flaminio, potranno scegliere di portare il proprio defunto in un altro impianto, nel Lazio o fuori dalla regione. Inoltre, questa decisione consentirà di svuotare progressivamente i depositi di Prima Porta, dove già attendono la cremazione oltre 1.500 feretri, prima che le temperature estive rischino di far esplodere una nuova situazione di emergenza sanitaria come un anno fa.
“Siamo molto soddisfatti di questa decisione del Comune e attendiamo che la delibera venga approvata nei prossimi giorni”, ha dichiarato Marco Aquilini, vicepresidente nazionale di Federcofit. “Nella riunione abbiamo affrontato anche altri temi relativi ai cimiteri capitolini. Finalmente c’è un’apertura da parte del Campidoglio e di AMA per affrontare al meglio i ritardi nelle cremazioni a Prima Porta. Nel settore dei servizi funerari, la giunta Gualtieri ha iniziato così a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, con una decisione che andrà incontro innanzitutto alle necessità delle famiglie dolenti, ma che contribuirà anche al miglioramento dei servizi cimiteriali”.