Quel 22 febbraio 2021 rimarrà a lungo nella memoria, quando la calma di un tranquillo e soleggiato pomeriggio invernale, è stata bruscamente interrotta dal fragore del crollo di una porzione di cimitero che si è portato dietro 415 defunti. Un numero importante per un comune come Camogli di circa 5 mila abitanti. Le operazioni di recupero sono state complesse: a forze locali, Vigili del Fuoco e capitaneria di Porto si è aggiunto anche l’intervento dei Comsubin, un reparto d’élite della Marina Militare.
In questi dodici mesi sono stati recuperati 365 defunti, e di questi 57 sono stati identificati immediatamente. Per gli altri 308 è stata stipulata una convenzione con il San Martino, per esami del DNA e attraverso il rilievo dei caratteri antropometrici, che ha portato al riconoscimento di altre 19 salme. Un difficile lavoro di ricostruzione, tra memoria, scienza e dolore.