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Venezia. Come devono essere i funerali secondo il patriarca.

Basta con le canzoni o le poesie troppo estranee alla liturgia, niente più bandiere o simboli politici sulle bare, stop agli elogi della figura del defunto. Il funerale è una cosa seria, perché “la consegna dei propri cari a Dio esprime la fede e il legame della comunità cristiana con il Signore risorto, vincitore della morte“. Ultimamente, invece, “ci sono situazioni dove l’esperienza della morte passa quasi inosservata. Spesso i funerali diventano più un atto dovuto che una celebrazione con motivazioni spirituali e di fede“. Sono queste alcune delle ragioni che hanno portato monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia dal 31 gennaio 2012, a firmare una Nota Pastorale di 24 pagine sulle modalità di celebrazione delle esequie e sul significato che esse devono assumere agli occhi della Chiesa cattolica e dei credenti. E sì, perché oggi “l’evento della morte è vissuto in modi diversi dai parenti dei defunti e dalle comunità cristiane“, e quindi è bene ricordare alcune regole di stile da osservare dentro e fuori la Chiesa.

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