Giornalista per tv e carta stampata, Silvia Tortora (nata a Roma il 14 novembre 1962) è morta in una clinica romana a 59 anni. Figlia del giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora, ha lavorato con Giovanni Minoli a “Mixer” e poi a “La storia siamo noi” realizzando una serie di grandi interviste. Dopo aver collaborato con il settimanale Epoca, ha pubblicato anche diversi libri tra cui “Cara Silvia” che raccoglie le lettere che il padre Enzo le scrisse dal carcere. Dal 2009 ha condotto “Big” con Annalisa Bruchi. Ha sposato l’attore francese Philippe Leroy, con cui ha avuto due figli Philippe e Michelle.
Silvia ha seguito le orme del padre e ha speso gran parte della carriera in Rai, occupandosi di ricostruire la storia del nostro Paese. Nata dal secondo matrimonio del padre, con Miranda Fantacci, insieme alla sorella minore Gaia, è sempre stata in prima linea nella difesa delle ragioni del padre, nel corso del processo, che lo vide condannato per associazione camorristica e poi assolto, ma anche dopo la morte. Suo il soggetto cinematografico del film “Un uomo perbene”, di Maurizio Zaccaro, dedicato alla figura del giornalista e conduttore, che le è valso nel 1999 il nastro d’argento al Festival di Taormina. Una vicenda quella del padre, vissuta con dolore e grande amarezza. “Dal mio punto di vista non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto”, disse Silvia in occasione del 30° anniversario della morte del padre. “Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all’infinito. Anzi in 30 anni c’è stata una esplosione numerica“.
fonte: repubblica.it