“Scusate, ma non ci consentono di seppellire i vostri cari”. Con questo slogan scese in piazza ad aprile scorso il settore delle imprese funebri per protestare contro i disservizi dei cimiteri capitolini gestiti dall’Ama. Dopo cinque mesi il problema, seppur mitigato, è tuttora reale. Si parla ancora di “caos cimiteri”, dove i servizi di cremazione e di tumulazione continuano a procedere a rilento a causa della mancanza di strutture adeguate e alla carenza di personale. In questi mesi a Roma vengono seppelliti i morti di novembre 2020 e le liste di attesa possono durare mesi. In un primo momento l’allungamento dei tempi era imputabile alla pandemia, ma ora sembra che le difficoltà del settore stiano diventando una criticità strutturale. Finora non è stata trovata una soluzione e la politica, alle prese con una tiepida battaglia elettorale, non sembra preoccuparsene.
fonte: radioroma.it